Romano Ragazzi. Tuffo nell’insignificante
A cura di: Claudio Cerritelli
Le parvenze del vero
Diversi temi di racconto si intrecciano e si sovrappongono nei recenti dipinti di Romano Ragazzi, proseguendo la ricerca di risonanze interiori disseminate su piani simultanei del visibile, sul filo di emozioni mentali che nascono da reperti desunti da differenti tramiti del reale. Il precedente uso del dettaglio fotografico non è più citazione diretta ma persi- ste come genesi dell’immagine che affiora sulla soglia della pittura, pura traccia mnemonica affidata alla mutevolezza del segno e del colore, condizione ante- riore per movenze figurali tra il dicibile e l’invisibile. Dopo varie elaborazioni di referenti iconici della comunicazione, oggi l’artista si affida alla dimensione allusiva dell’immagine, alla vibrazione di ritmi grafici e fervori cromatici, dominati dal respiro impulsivo del gesto. In tal modo, Ragazzi coltiva un senso di compiuta padronanza degli strumen- ti espressivi, si sente libero di interpretare antiche ossessioni e nuovi spiragli immaginativi, si muove come un osservatore intuitivo di forme che dal reale slittano verso il fantastico, senza mai perdere contatto con il mondo. Le opere denominate “Incipit” alludono al processo generativo dell’atto pit- torico, l’ispirazione scaturisce da un dettaglio o da un bagliore che colpisce l’immaginazione dell’artista, spingendolo verso una trascrizione rapinosa che fa pensare ad altro, alla vertigine dell’ignoto, alla soglia dell’insondabile (..) Tratto dal testo in catalogo di Claudio Cerritelli
Diversi temi di racconto si intrecciano e si sovrappongono nei recenti dipinti di Romano Ragazzi, proseguendo la ricerca di risonanze interiori disseminate su piani simultanei del visibile, sul filo di emozioni mentali che nascono da reperti desunti da differenti tramiti del reale. Il precedente uso del dettaglio fotografico non è più citazione diretta ma persi- ste come genesi dell’immagine che affiora sulla soglia della pittura, pura traccia mnemonica affidata alla mutevolezza del segno e del colore, condizione ante- riore per movenze figurali tra il dicibile e l’invisibile. Dopo varie elaborazioni di referenti iconici della comunicazione, oggi l’artista si affida alla dimensione allusiva dell’immagine, alla vibrazione di ritmi grafici e fervori cromatici, dominati dal respiro impulsivo del gesto. In tal modo, Ragazzi coltiva un senso di compiuta padronanza degli strumen- ti espressivi, si sente libero di interpretare antiche ossessioni e nuovi spiragli immaginativi, si muove come un osservatore intuitivo di forme che dal reale slittano verso il fantastico, senza mai perdere contatto con il mondo. Le opere denominate “Incipit” alludono al processo generativo dell’atto pit- torico, l’ispirazione scaturisce da un dettaglio o da un bagliore che colpisce l’immaginazione dell’artista, spingendolo verso una trascrizione rapinosa che fa pensare ad altro, alla vertigine dell’ignoto, alla soglia dell’insondabile (..) Tratto dal testo in catalogo di Claudio Cerritelli
Luoghi
http://www.galleriascogliodiquarto.com 0258317556 3485630381 3485630381
Aperto da martedì al sabato: dalle ore 17.00 alle 19.30. o per appuntamento