Robert Gschwantner. The Reflected Hexagon
A cura di: Fabio Carnaghi
L’artista austriaco Robert Gschwantner presenta a Mars The Reflected Hexagon in un’installazione pensata per lo spazio milanese.
Il progetto nasce da una pratica di studio che costituisce una prassi abituale nella ricerca di Gschwantner.
L’osservazione della geometria nella natura è il prodromo della ricerca che parte dai prismi esagonali dell’acqua sottoforma di neve a bassa temperatura.
L’architettura ha sfruttato l’esagono per strutture funzionali quali il Portus di Roma (oggi Lago di Traiano) e più recentemente l’aeroporto di Tegel a Berlino. La forma esagonale è un elemento che assume un carattere simbolico a cui sono riconducibili – nella ricerca dell’artista – dimensione naturale ed antropica.
La gestualità della tramatura di arazzi di tubicini in pvc, riempiti di acqua, glicerina e colore, rappresenta un processo di manifattura dell’elemento liquido e del materiale plastico, che rende tangibile la connessione tra fenomeni naturali e artificiali.
Attraverso un atto di cultura materiale emerge l’esito di un percorso che individua nella contaminazione la tematica fondamentale dell’intero progetto.
Gli arazzi disegnano paesaggi di vedute dei resti archeologici del porto romano e delle strutture aeroportuali berlinesi nell’indissolubile rapporto tra passato e presente che si lega ai luoghi d’elezione della vita dell’artista, Roma e Berlino.
Il progetto nasce da una pratica di studio che costituisce una prassi abituale nella ricerca di Gschwantner.
L’osservazione della geometria nella natura è il prodromo della ricerca che parte dai prismi esagonali dell’acqua sottoforma di neve a bassa temperatura.
L’architettura ha sfruttato l’esagono per strutture funzionali quali il Portus di Roma (oggi Lago di Traiano) e più recentemente l’aeroporto di Tegel a Berlino. La forma esagonale è un elemento che assume un carattere simbolico a cui sono riconducibili – nella ricerca dell’artista – dimensione naturale ed antropica.
La gestualità della tramatura di arazzi di tubicini in pvc, riempiti di acqua, glicerina e colore, rappresenta un processo di manifattura dell’elemento liquido e del materiale plastico, che rende tangibile la connessione tra fenomeni naturali e artificiali.
Attraverso un atto di cultura materiale emerge l’esito di un percorso che individua nella contaminazione la tematica fondamentale dell’intero progetto.
Gli arazzi disegnano paesaggi di vedute dei resti archeologici del porto romano e delle strutture aeroportuali berlinesi nell’indissolubile rapporto tra passato e presente che si lega ai luoghi d’elezione della vita dell’artista, Roma e Berlino.
Luoghi
http://www.marsmilano.com +39 3476001457
orario:su appuntamento
www.marsmilano.com