Robert Barry / Botto & Bruno
La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Robert Barry, giovedì 5 giugno 2014 alle ore 19.00, in presenza dell’artista.
Robert Barry (New York, 1936, vive e lavora nel New Jersey), uno dei padri fondatori dell’Arte Concettuale, presenta per la sua terza personale alla galleria Alfonso Artiaco (2007, 2011) opere che continuano ad esplorare e investigare i diversi supporti materici.
Le parole, strumento principale del suo lavoro, sono disegnate con matita o inchiostro, alcune volte tramite stencil, altre realizzate in MDF. Le superfici utilizzate vanno dalla carta al legno grezzo, dalla tela alle pareti della galleria. Il mezzo di presentazione cambia (per Barry tutte le superfici hanno un potenziale) eppure le idee e l’estetica rimangono coerenti.
Le opere di Barry sono, in un certo senso, austere. Superfici e parole pulite esercitano un fascino visivo mentre la lettura delle parole scelte dall’artista permette di entrare nei lavori e di appropriarsi del senso o dell’atmosfera che queste veicolano.
Nelle opere di Barry, tuttavia non esistono riferimenti definiti. Bisogna essere disposti a mettere in discussione e ad esplorare le connessioni possibili, sia dal punto di vista dell'artista che da quello dello spettatore. Attraverso ciascuna delle decisioni formali, Barry offre l’opportunità per letture più specifiche del lavoro senza mai ricercare una narrativa da indovinare.
Nelle quattro stanze che ospitano le opere dell’artista si avvicendano wall-pieces, floor-pieces, tele di grandi dimensioni e la nuova serie INCOMPLETE su carta o su legno, che dà il titolo alla mostra.
Il testo, nei lavori della serie INCOMPLETE, è singolare e centrato. Le lettere sono tutte maiuscole e ogni opera riporta una sola parola: " INCOMPLETE ... ". Nonostante non sia stata scritta in grassetto, Barry ha scelto un carattere forte e solido che apparentemente riesce a reggere l’intera superficie. Tuttavia, l'oggetto e i puntini di sospensione ( "..." ) lasciano spazio per altro. Cosa sia questo “altro” diviene poi oggetto di negoziazione tra lo spettatore e l’artista. Barry, infatti, ha creato opere che sono allo stesso tempo complete ed incomplete.
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Botto & Bruno
Silent walk
La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Botto & Bruno, giovedì 5 giugno 2014 alle ore 19.00, in presenza degli artisti.
Siamo partiti da una frase di Jan McEwan che dice riferendosi alla vita: ‘Si fanno delle cose e poi si muore’, ebbene i nostri personaggi hanno deciso di fare delle cose affinchè il territorio non muoia. Sono gesti semplici, azioni non eclatanti ma che vogliono dare lo spunto a chi li guarda di non subire situazioni che ad una prima lettura sembrano non avere una via d’uscita.
Abbiamo cercato in questi ultimi lavori di riflettere sul rapporto figura-paesaggio (cercando di capire come le persone possono aiutare il territorio ad essere salvato), sul legame tra gli uomini e l’ambiente e sul fatto che la dialettica tra città e natura sarà l’unica via possibile per ridare vita e futuro alle nostre città.
Osservando lo spazio espositivo abbiamo lavorato sul macro e sul micro.
Un grande wall paper presenta una figura di dimensioni elevate.
Il paesaggio in lontananza non ha architetture ma solo cielo e natura separato dalla figura da una rete metallica che ha uno squarcio per permettere un dialogo con la figura.
Il personaggio non visibile in volto tiene delle forbici ed una lunga striscia di paesaggio, è come se si stesse costruendo un proprio percorso di lettura del mondo, una visione del tutto personale.
Le figure presenti nelle opere hanno dimensioni notevoli e sono intente, con un megafono artigianale fatto da loro, a parlare a chi vuole ascoltare. Si rivolgono al paesaggio. Non si sa cosa stiano dicendo ma ognuno di noi può colmare questo quesito con la propria sensibilità. E’ un dialogo mentale, un tentativo ultimo di relazionarsi con ciò che li circonda. Un modo di riappacificarci con il paesaggio dopo anni di soprusi.
Altri piccolissimi lavori percorreranno il perimetro di una stanza.
Ci piaceva l’idea che il paesaggio diventasse come una colonna sonora, un flusso di immagini che raccontano senza una fine i cambiamenti del territorio.
L’idea è di passeggiare tra le stanze della galleria silenziosamente, dopo tanto rumore e frastuono, ascoltando la natura che finalmente ha preso il sopravvento sull’architettura e che ci avvolge in una sorta di abbraccio. (Botto & Bruno)
Robert Barry (New York, 1936, vive e lavora nel New Jersey), uno dei padri fondatori dell’Arte Concettuale, presenta per la sua terza personale alla galleria Alfonso Artiaco (2007, 2011) opere che continuano ad esplorare e investigare i diversi supporti materici.
Le parole, strumento principale del suo lavoro, sono disegnate con matita o inchiostro, alcune volte tramite stencil, altre realizzate in MDF. Le superfici utilizzate vanno dalla carta al legno grezzo, dalla tela alle pareti della galleria. Il mezzo di presentazione cambia (per Barry tutte le superfici hanno un potenziale) eppure le idee e l’estetica rimangono coerenti.
Le opere di Barry sono, in un certo senso, austere. Superfici e parole pulite esercitano un fascino visivo mentre la lettura delle parole scelte dall’artista permette di entrare nei lavori e di appropriarsi del senso o dell’atmosfera che queste veicolano.
Nelle opere di Barry, tuttavia non esistono riferimenti definiti. Bisogna essere disposti a mettere in discussione e ad esplorare le connessioni possibili, sia dal punto di vista dell'artista che da quello dello spettatore. Attraverso ciascuna delle decisioni formali, Barry offre l’opportunità per letture più specifiche del lavoro senza mai ricercare una narrativa da indovinare.
Nelle quattro stanze che ospitano le opere dell’artista si avvicendano wall-pieces, floor-pieces, tele di grandi dimensioni e la nuova serie INCOMPLETE su carta o su legno, che dà il titolo alla mostra.
Il testo, nei lavori della serie INCOMPLETE, è singolare e centrato. Le lettere sono tutte maiuscole e ogni opera riporta una sola parola: " INCOMPLETE ... ". Nonostante non sia stata scritta in grassetto, Barry ha scelto un carattere forte e solido che apparentemente riesce a reggere l’intera superficie. Tuttavia, l'oggetto e i puntini di sospensione ( "..." ) lasciano spazio per altro. Cosa sia questo “altro” diviene poi oggetto di negoziazione tra lo spettatore e l’artista. Barry, infatti, ha creato opere che sono allo stesso tempo complete ed incomplete.
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Botto & Bruno
Silent walk
La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Botto & Bruno, giovedì 5 giugno 2014 alle ore 19.00, in presenza degli artisti.
Siamo partiti da una frase di Jan McEwan che dice riferendosi alla vita: ‘Si fanno delle cose e poi si muore’, ebbene i nostri personaggi hanno deciso di fare delle cose affinchè il territorio non muoia. Sono gesti semplici, azioni non eclatanti ma che vogliono dare lo spunto a chi li guarda di non subire situazioni che ad una prima lettura sembrano non avere una via d’uscita.
Abbiamo cercato in questi ultimi lavori di riflettere sul rapporto figura-paesaggio (cercando di capire come le persone possono aiutare il territorio ad essere salvato), sul legame tra gli uomini e l’ambiente e sul fatto che la dialettica tra città e natura sarà l’unica via possibile per ridare vita e futuro alle nostre città.
Osservando lo spazio espositivo abbiamo lavorato sul macro e sul micro.
Un grande wall paper presenta una figura di dimensioni elevate.
Il paesaggio in lontananza non ha architetture ma solo cielo e natura separato dalla figura da una rete metallica che ha uno squarcio per permettere un dialogo con la figura.
Il personaggio non visibile in volto tiene delle forbici ed una lunga striscia di paesaggio, è come se si stesse costruendo un proprio percorso di lettura del mondo, una visione del tutto personale.
Le figure presenti nelle opere hanno dimensioni notevoli e sono intente, con un megafono artigianale fatto da loro, a parlare a chi vuole ascoltare. Si rivolgono al paesaggio. Non si sa cosa stiano dicendo ma ognuno di noi può colmare questo quesito con la propria sensibilità. E’ un dialogo mentale, un tentativo ultimo di relazionarsi con ciò che li circonda. Un modo di riappacificarci con il paesaggio dopo anni di soprusi.
Altri piccolissimi lavori percorreranno il perimetro di una stanza.
Ci piaceva l’idea che il paesaggio diventasse come una colonna sonora, un flusso di immagini che raccontano senza una fine i cambiamenti del territorio.
L’idea è di passeggiare tra le stanze della galleria silenziosamente, dopo tanto rumore e frastuono, ascoltando la natura che finalmente ha preso il sopravvento sull’architettura e che ci avvolge in una sorta di abbraccio. (Botto & Bruno)
Luoghi
http://www.alfonsoartiaco.com 081 497 6072