Rita Soccio - "Nessuna cosa è (sia) dove la parola manca" 16.10.2013 – 6.2.2014
A cura di: Loretta Morelli
"Nessuna cosa è (sia) dove la parola manca" 16.10.2013 - 6.2.2014 fa parte degli eventi che si affiancano all’Expo di arte contemporanea di Marche Centro d’Arte.
“Rita Soccio torna a parlarci del nostro tempo, delle sue contraddizioni, delle sue allucinazioni. Riuscire a fermarsi e prendere coscienza di ciò che oggi plasma e scandisce le menti e le vite umane è una scelta sociale forte, coraggiosa e incantata.
L’artista ha dedicato 588 ore alle parole. Una trascrizione lenta, costante e impetuosa di quanto è stato pronunciato da politici e uomini di potere dal 16 ottobre 2013 al 6 febbraio 2014. Questa azione di sfogo e protesta ha voluto mettere in luce l’abuso della parola e dell’intero sistema del linguaggio, lo svilimento e annullamento dei significati, l’alienazione del senso, lo scollamento verbale/reale. La denuncia dell’utilizzo violento e falsato di ciò che identifica l’entità dell’uomo è il motore della mostra.
Nessuna cosa è (sia) dove la parola manca è l’ultimo verso della poesia Das Wort (La parola, 1919) di Stefan George, lo stesso che ispirò “L’essenza del linguaggio” di Heidegger. Il filosofo sosteneva un’esperienza poetica del linguaggio partendo da quella frase che esaltava il legame tra la parola e il suo“essente”; solo la parola fa sì che qualcosa appaia e diventi presente, tangibile; solo la parola è “il rapporto stesso con la cosa che è”. Essa non è un’entità astratta e fugace, è realtà.
Da tempo si assiste all’annullamento di tale principio, al suo ribaltamento, ad una verità manipolata, a meri flussi vocali svuotati di valore e poi mercificati. L’artista vuole meditare e far meditare sul lògos come il termine più antico per indicare il potere e la bellezza del dire che al contempo è anche l’essere in una reciproca appartenenza primigenia.
L’esposizione, attraverso molteplici medium espressivi, rivela un messaggio fatto di contrasti: intimo e universale, materiale e ideale, sospirato e urlato. È qualcosa di integro e complesso che non si esaurisce nell’atto artistico, nello spazio espositivo, ma diventa partecipazione, invito a condividere e ridare dignità a ciò che siamo.” (Loretta Morelli)
“Rita Soccio torna a parlarci del nostro tempo, delle sue contraddizioni, delle sue allucinazioni. Riuscire a fermarsi e prendere coscienza di ciò che oggi plasma e scandisce le menti e le vite umane è una scelta sociale forte, coraggiosa e incantata.
L’artista ha dedicato 588 ore alle parole. Una trascrizione lenta, costante e impetuosa di quanto è stato pronunciato da politici e uomini di potere dal 16 ottobre 2013 al 6 febbraio 2014. Questa azione di sfogo e protesta ha voluto mettere in luce l’abuso della parola e dell’intero sistema del linguaggio, lo svilimento e annullamento dei significati, l’alienazione del senso, lo scollamento verbale/reale. La denuncia dell’utilizzo violento e falsato di ciò che identifica l’entità dell’uomo è il motore della mostra.
Nessuna cosa è (sia) dove la parola manca è l’ultimo verso della poesia Das Wort (La parola, 1919) di Stefan George, lo stesso che ispirò “L’essenza del linguaggio” di Heidegger. Il filosofo sosteneva un’esperienza poetica del linguaggio partendo da quella frase che esaltava il legame tra la parola e il suo“essente”; solo la parola fa sì che qualcosa appaia e diventi presente, tangibile; solo la parola è “il rapporto stesso con la cosa che è”. Essa non è un’entità astratta e fugace, è realtà.
Da tempo si assiste all’annullamento di tale principio, al suo ribaltamento, ad una verità manipolata, a meri flussi vocali svuotati di valore e poi mercificati. L’artista vuole meditare e far meditare sul lògos come il termine più antico per indicare il potere e la bellezza del dire che al contempo è anche l’essere in una reciproca appartenenza primigenia.
L’esposizione, attraverso molteplici medium espressivi, rivela un messaggio fatto di contrasti: intimo e universale, materiale e ideale, sospirato e urlato. È qualcosa di integro e complesso che non si esaurisce nell’atto artistico, nello spazio espositivo, ma diventa partecipazione, invito a condividere e ridare dignità a ciò che siamo.” (Loretta Morelli)
scheda tecnica/technical card
curatore/curator by Loretta Morelli
testo critico/art critic by Loretta Morelli
ufficio stampa/press agent by Dario Ciferri
relazioni esterne e promozione delle attività/ external relationship and promotion of activities
Nikla Cingolani
fotografia/photography Stefano Capocasa
riprese video/video shooting Stefano Abbadini
allestimenti/preparation Marco Croci
Partner
Cocalo's Club
http://www.rivieraoggi.it
dal 9 marzo al 5 aprile
from 9th march to 5th april
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.
info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
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