Rita Mele "Quando la pittura è sospesa tra leggerezza e incanto".
A cura di: Testo di Lredana Rea

“Nell’uso ricercatissimo del bianco e del nero, quasi a suggerire le infinite possibilità cromatiche imprigionate tra presenza e assenza, tra rivelazione e nascondimento, è racchiusa la necessità di restituire il fremito impalpabile di un’emozione fugace, la robusta consistenza di un sentimento ritrovato, i contorni sfilacciati di parole perdute in un’eco lontana.” Scrive Loredana Rea ed ancora : “Nei bianchi impastati di luce lentamente i segni prendono corpo, per farsi frammento di memorie antiche e recenti, prima di inabissarsi nella profondità dei neri, che tutto occultano, e riemergere poi alla superficie carichi di risonanze di natura diversa”; illustrando il tenero naturalismo di queste immagini, conclude poi che :” l filo tenace di un’Imaginazione febbrile e metamorfica, che riporta a sé gli stimoli di una quotidianità sfidata con la sfrontatezza di chi ha assaporato la sostanza fragile dell’esistenza, lega indissolubilmente le tracce raccolte e custodite gelosamente, prima di essere trasformate, trasfigurate, ricreate ad arte, per divorare lo spazio e restituirlo come soffio leggero nell’inciampo dei passi che seguono direzioni ancora sconosciute”.
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