Raffaele Boemio “Migrazioni di forme mute”
A cura di: Michelangelo Giovinale
Boemio estrae, -ma sarebbe meglio dire astrae- le forme dal loro abituale circuito di senso, sottraendole alla banale visione e ripresentandole sotto una nuova vita. Dotato di olfatto, distilla le essenze più segrete, riassorbendole nel colore e nella luce della sua pittura, come profumi millesimati,
…è significativo di come per lunghi anni Boemio si sia dedicato al tema del ready made, (la pratica del riuso), che evolverà poi in un maturo ready dead. Raccogliere dal nulla, nel suo studio, ogni sorta di oggetto o di materia desueta, per lo più di scarto, che porrà a sedimentare per lungo tempo, per indagarne il significato e il mistero della forma, fino a coglierne -come per Morandi- la forza immanente, insita e inseparabile delle cose, fra le cose e al loro interno, che innesca un processo lento di migrazione e di inquieta attesa. Boemio estrae, -ma sarebbe meglio dire astrae- le forme dal loro abituale circuito di senso, sottraendole alla banale visione e ripresentandole sotto una nuova vita. Dotato di olfatto, distilla le essenze più segrete, riassorbendole nel colore e nella luce della sua pittura, come profumi millesimati, sospesi sulla tela come nell’aria in segni leggeri, di toni cromatici velati, impercettibili e volatili allo sguardo. Ne “fa uscire la cosa” scriverà Jean-Lui Nancy - come in un rito di ostensione - “dalla sua semplice apparenza per metterla in reale presenza”. Accade per legni, ferri, pietre, radici di piante, guaine di bitume, che sono liberati dal loro valore oggettuale, dall’essere e dal peso della forma. Una resurrezione del corpo che migra, per mano dell’artista, verso un mondo altro.
Luoghi
www.artefuoricentro.it 065578101 3281353083
orario: dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20 oppure per appuntamento