“Prix Pictet. Space”
Torino. CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia è stata scelta come sede ufficiale per la presentazione in Italia delle opere vincitrici e selezionate dal Prix Pictet, l’importante premio fotografico internazionale dedicato al tema della sostenibilità.
Il Premio è assegnato annualmente da una commissione di altissimo livello presieduta da Kofi Annan, già Segretario Generale delle Nazioni Unite.
“Dopo il grande successo della grande esposizione dedicata a Carlo Mollino, la nuova mostra rappresenta un’ulteriore dimostrazione della centralità conquistata da CAMERA, anche nel panorama espositivo internazionale, a soli due anni e mezzo dalla sua inaugurazione. L’opportunità di presentare a CAMERA le opere finaliste del prestigioso Prix Pictet è per noi motivo di orgoglio nella consapevolezza del prestigio e del grande valore culturale e sociale dell’iniziativa, da sempre molto attenta al tema della sostenibilità”, afferma il Presidente della Fondazione CAMERA Emanuele Chieli.
Il Prix Pictet è stato fondato nel 2008 da Banque Pictet, con sede a Ginevra, in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra e il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, con l’obiettivo di utilizzare la potenza della fotografia per comunicare messaggi sulla sostenibilità a un pubblico globale.
A CAMERA, dal 23 maggio al 26 agosto, saranno esposte le immagini selezionate per la settima edizione del Prix Pictet.
“Le mostre collettive di CAMERA uniscono sempre la qualità delle immagini esposte con la capacità di raccontare momenti cruciali della società: in questo caso è proprio il mondo che ci circonda a essere protagonista, è l’attualità più flagrante che viene proposta al pubblico attraverso lo sguardo particolare di alcuni dei maggiori fotografi attivi oggi a livello mondiale”, ricorda il Direttore di CAMERA Walter Guadagnini.
Il concetto di “sostenibilità” è stato declinato intorno al tema dello “spazio” inteso nelle sue varie accezioni, una visione volutamente ampia che ha portato i fotografi ad abbracciare i più diversi soggetti: la sovrappopolazione, la disputa territoriale, l’inquinamento atmosferico, lo spazio cibernetico, le malattie portate dal vento, gli uragani, così come la fragilità delle grandi aree selvagge del pianeta e la nostra tendenza a riempire lo spazio con spazzatura e molte altre cose.
“I lavori presentati per questa edizione del Prix Pictet – ha affermato Sir David King, presidente della Giuria della più recente edizione del Premio – sono stati di uno standard eccezionalmente alto. La gamma di risposte creative dei circa 700 fotografi selezionati per il Premio è stata davvero notevole”.
I finalisti sono 12: Mandy Barker (Regno Unito); Saskia Groneberg (Germania); Beate Gütschow (Germania); Rinko Kawauchi (Giappone); Benny Lam (Hong Kong); Richard Mosse (Irlanda); Wasif Munem (Bangladesh), Sohei Nishino (Giappone), Sergey Ponomarev (Russia), Thomas Ruff (Germania), Micheal Wolf (Germania), Pavel Wolberg (Russia).
I 100 mila franchi svizzeri del Premio sono andati al vincitore, il fotografo irlandese Richard Mosse; con la serie “Heat Maps”, attraverso una termo camera militare in grado di rilevare la presenza del corpo umano a oltre trenta chilometri, ha documento la situazione migratoria dei profughi in Europa, Medio Oriente e Africa.
Le opere di Richard Mosse saranno esposte a CAMERA insieme a quelle degli altri finalisti del Premio.
Il Premio è assegnato annualmente da una commissione di altissimo livello presieduta da Kofi Annan, già Segretario Generale delle Nazioni Unite.
“Dopo il grande successo della grande esposizione dedicata a Carlo Mollino, la nuova mostra rappresenta un’ulteriore dimostrazione della centralità conquistata da CAMERA, anche nel panorama espositivo internazionale, a soli due anni e mezzo dalla sua inaugurazione. L’opportunità di presentare a CAMERA le opere finaliste del prestigioso Prix Pictet è per noi motivo di orgoglio nella consapevolezza del prestigio e del grande valore culturale e sociale dell’iniziativa, da sempre molto attenta al tema della sostenibilità”, afferma il Presidente della Fondazione CAMERA Emanuele Chieli.
Il Prix Pictet è stato fondato nel 2008 da Banque Pictet, con sede a Ginevra, in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra e il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, con l’obiettivo di utilizzare la potenza della fotografia per comunicare messaggi sulla sostenibilità a un pubblico globale.
A CAMERA, dal 23 maggio al 26 agosto, saranno esposte le immagini selezionate per la settima edizione del Prix Pictet.
“Le mostre collettive di CAMERA uniscono sempre la qualità delle immagini esposte con la capacità di raccontare momenti cruciali della società: in questo caso è proprio il mondo che ci circonda a essere protagonista, è l’attualità più flagrante che viene proposta al pubblico attraverso lo sguardo particolare di alcuni dei maggiori fotografi attivi oggi a livello mondiale”, ricorda il Direttore di CAMERA Walter Guadagnini.
Il concetto di “sostenibilità” è stato declinato intorno al tema dello “spazio” inteso nelle sue varie accezioni, una visione volutamente ampia che ha portato i fotografi ad abbracciare i più diversi soggetti: la sovrappopolazione, la disputa territoriale, l’inquinamento atmosferico, lo spazio cibernetico, le malattie portate dal vento, gli uragani, così come la fragilità delle grandi aree selvagge del pianeta e la nostra tendenza a riempire lo spazio con spazzatura e molte altre cose.
“I lavori presentati per questa edizione del Prix Pictet – ha affermato Sir David King, presidente della Giuria della più recente edizione del Premio – sono stati di uno standard eccezionalmente alto. La gamma di risposte creative dei circa 700 fotografi selezionati per il Premio è stata davvero notevole”.
I finalisti sono 12: Mandy Barker (Regno Unito); Saskia Groneberg (Germania); Beate Gütschow (Germania); Rinko Kawauchi (Giappone); Benny Lam (Hong Kong); Richard Mosse (Irlanda); Wasif Munem (Bangladesh), Sohei Nishino (Giappone), Sergey Ponomarev (Russia), Thomas Ruff (Germania), Micheal Wolf (Germania), Pavel Wolberg (Russia).
I 100 mila franchi svizzeri del Premio sono andati al vincitore, il fotografo irlandese Richard Mosse; con la serie “Heat Maps”, attraverso una termo camera militare in grado di rilevare la presenza del corpo umano a oltre trenta chilometri, ha documento la situazione migratoria dei profughi in Europa, Medio Oriente e Africa.
Le opere di Richard Mosse saranno esposte a CAMERA insieme a quelle degli altri finalisti del Premio.
Luoghi
www.camera.to 39 0110881150