Pierantonio Verga. Essenze
A cura di: Francesco Pagliari
Opere che si interrogano, opere che con delicatezza riflettono sui costituenti profondi della realtà, osservando e traducendo narrazioni poetiche in immagini: tracce d’identità che si trasfigurano, nei segni ora concitati ora distesi, nelle atmosfere dai colori sereni o notturni, per cogliere forme ed essenze, nella sintesi del fare artistico. Elementi del vivere e dell’osservare, il cielo, la terra, la casa, in una vicinanza sottile ed incardinata in un realismo poetico di grande forza comunicativa: realismo dei sogni, realismo delle possibilità che si aprono all’immaginazione, quando si incontrano riflessioni di immediatezza conoscitiva e traspongono il sentire dell’artista in un mondo che diviene percepibile nella sua ricerca di essenze prioritarie, primigenie. Sentire e cogliere il volo della casa che si libra nel cielo immaginato, il cielo dei sogni che si calibra di leggere sensazioni, aeree visioni che rappresentano una forma di realtà, una forma di natura in trasformazione. Percepire il movimento della terra, la sua natura primordiale, fonte e madre, che si arricchisce di segni e di filamenti, quelli della crescita e della geometria artistica di un luogo simbolo di vita e di memoria; corpi sottili, diafani o colorati, i semi affusolati consegnano la narrazione di un futuro, già enucleabile e presente alla mente poetica nella creazione di realtà visibili. Colori smaltati, riflessi luminosi per fondere intersezioni notturne e solari idee di speranze, nelle case che sono silenziosa presenza, notturna indagine sulla consistenza dei sogni e delle parole che si indovinano: leggerezza, rigore, francescana semplicità, casa povera, casa sognata, casa trasparente. Sondare in volo il cielo, avvicinarsi di nuovo alla terra, interrompere per un lungo momento analitico le leggi della gravità per acuire le sensazioni: vedere e condividere la natura nei brevi e profondi accenti che tessono di geometrie e di filamenti la terra e il cielo, termini vitali che si incrociano e si scambiano ruoli e coordinate di riconoscibilità. Un cammino di passi sospesi nell’atmosfera traslucida si sussegue, opera per opera, legando impalpabilità a sentore materico, primordiale come la terra che è sostrato e riferimento, e nello stesso tempo è partecipe di aneliti veementi, nel colloquio disteso verso l’aria, verso il cielo. Appaiono silhouettes, tracce che si rendono geometrie sensoriali: la casa diviene essenza, quasi impercettibile ed elementare disegno che si confonde con la natura e ne fa parte, come in un desiderio lontano, e diviene una lamina luminosa di colore, un riferimento che vibra nell’atmosfera. Elementi di vegetazione si raccolgono in forme stilizzate, geometrie che sfiorano l’astrazione ed accompagnano il pensiero per interloquire fra i nuclei della percezione, fra la terra e il cielo: i radi alberi, un roseto, gli stessi semi coniugano plurime relazioni, fra continuità e separazione, fra concentrazione e segmentazione del reale, territorio dell’espressione attraverso la densità degli accenti poetici, che costituiscono una trama distesa nell’aria e nella terra.
Luoghi
http://www.galleriascogliodiquarto.com 0258317556 3485630381 3485630381
Aperto da martedì al sabato: dalle ore 17.00 alle 19.30. o per appuntamento