Patrick Tabarelli "Ghost in the Machine"
A cura di: Stefano Castelli
Luca Tommasi è lieto di annunciare la mostra di Patrick Tabarelli Ghost in the Machine presso i nuovi spazi della galleria in Via Cola Montano 40 a Milano. L'esposizione presenta una selezione dei più recenti lavori dell'artista, realizzati con inchiostro ad acqua su carta di bambù o carta cotone intelata.
Morbido e acuminato allo stesso tempo, preciso e assieme aleatorio: il peculiare aspetto dei dipinti del ciclo {v3cF} fa interrogare lo spettatore sull'origine del lavoro che ha sotto gli occhi. Il metodo di realizzazione è in effetti inusuale. Tabarelli elabora programmi che determinano i movimenti di una drawing machine da lui stesso sviluppata, effettiva esecutrice dell'opera. Ma rimane un sottile grado di casualità, che contribuisce a determinare l'aspetto finale. Artista e macchina stipulano dunque un "patto" in cui i ruoli rimangono fluidi. L'autore si allontana di un passo rispetto alla propria opera, cede una parte del suo controllo e instaura una nuova forma di dialogo tra programmazione e imprevedibilità della creazione.
Il risultato finale del lavoro, l'opera compiuta, rimangono in ogni caso l'elemento fondamentale. L'uso della macchina sfuma come un retroscena per lasciare spazio a una poetica pittorica autonoma. I contrasti di colore giocano un ruolo fondamentale, costituendo veri e propri punti cardine all'interno di un'astrazione antireferenziale.
I lavori presentati in Ghost in the machine costituiscono il compimento di un ciclo intrapreso negli ultimi due anni. Precisione del tratto e della composizione, ampiezza del formato e suggestione delle forme danno definitiva autonomia alla "pittura metaforica" di Tabarelli. Spiega l'artista: "La mia ricerca si concentra sui meccanismi della creazione e della percezione dell'immagine. Fortemente orientati al processo, i miei lavori sono sempre aperti a una sorta di incertezza percettiva e indagano la relazione tra causa ed effetto, assenza e presenza".
Patrick Tabarelli è nato a Villafranca di Verona nel 1979, vive a Milano. Nel 2017 è stato tra i finalisti del premio Cairo, esponendo nella relativa mostra al Palazzo Reale di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all'estero, in spazi come Mars, Hangar Bicocca, Fabbrica del Vapore a Milano o Peninsula a Berlino; per il 2018 è prevista la partecipazione alla collettiva Dimensione fragile alla Biblioteca Vanvitelliana di Roma. Nel 2015 ha presentato nell'ambito dell'Expo di Milano il progetto 500 unreachable islands, mentre nel 2016 ha preso parte all'Italy-Japan workshop alla Waseda university di Tokyo. Il suo lavoro è stato incluso da Ignazio Gadaleta nel suo libro Punti e filamenti di colore nella pittura italiana dal Divisionismo a oggi (Silvana, 2018).
La mostra resterà aperta con i seguenti orari: martedì - sabato ore 15 – 19 e su appuntamento. Catalogo in galleria. Per Info e materiale iconografico: luca@lucatommasi.it. Tel. 335 242433
Morbido e acuminato allo stesso tempo, preciso e assieme aleatorio: il peculiare aspetto dei dipinti del ciclo {v3cF} fa interrogare lo spettatore sull'origine del lavoro che ha sotto gli occhi. Il metodo di realizzazione è in effetti inusuale. Tabarelli elabora programmi che determinano i movimenti di una drawing machine da lui stesso sviluppata, effettiva esecutrice dell'opera. Ma rimane un sottile grado di casualità, che contribuisce a determinare l'aspetto finale. Artista e macchina stipulano dunque un "patto" in cui i ruoli rimangono fluidi. L'autore si allontana di un passo rispetto alla propria opera, cede una parte del suo controllo e instaura una nuova forma di dialogo tra programmazione e imprevedibilità della creazione.
Il risultato finale del lavoro, l'opera compiuta, rimangono in ogni caso l'elemento fondamentale. L'uso della macchina sfuma come un retroscena per lasciare spazio a una poetica pittorica autonoma. I contrasti di colore giocano un ruolo fondamentale, costituendo veri e propri punti cardine all'interno di un'astrazione antireferenziale.
I lavori presentati in Ghost in the machine costituiscono il compimento di un ciclo intrapreso negli ultimi due anni. Precisione del tratto e della composizione, ampiezza del formato e suggestione delle forme danno definitiva autonomia alla "pittura metaforica" di Tabarelli. Spiega l'artista: "La mia ricerca si concentra sui meccanismi della creazione e della percezione dell'immagine. Fortemente orientati al processo, i miei lavori sono sempre aperti a una sorta di incertezza percettiva e indagano la relazione tra causa ed effetto, assenza e presenza".
Patrick Tabarelli è nato a Villafranca di Verona nel 1979, vive a Milano. Nel 2017 è stato tra i finalisti del premio Cairo, esponendo nella relativa mostra al Palazzo Reale di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all'estero, in spazi come Mars, Hangar Bicocca, Fabbrica del Vapore a Milano o Peninsula a Berlino; per il 2018 è prevista la partecipazione alla collettiva Dimensione fragile alla Biblioteca Vanvitelliana di Roma. Nel 2015 ha presentato nell'ambito dell'Expo di Milano il progetto 500 unreachable islands, mentre nel 2016 ha preso parte all'Italy-Japan workshop alla Waseda university di Tokyo. Il suo lavoro è stato incluso da Ignazio Gadaleta nel suo libro Punti e filamenti di colore nella pittura italiana dal Divisionismo a oggi (Silvana, 2018).
La mostra resterà aperta con i seguenti orari: martedì - sabato ore 15 – 19 e su appuntamento. Catalogo in galleria. Per Info e materiale iconografico: luca@lucatommasi.it. Tel. 335 242433
Luoghi
http://www.lucatommasi.it 335 242433
(entrata anche da via Casati) - Orari mostra: dal martedì al sabato 12,00 / 19,00