PAOLO RADI Frameless for a neverending light
A cura di: Antonella Cattani
PAOLO RADI Frameless for a neverending lightIl passaggio dal buio alla luce, metaforicamente inteso come soglia, teatro di avvenimenti si fà mostra attraverso le opere realizzate dall’artista Paolo Radi per la personale alla galleria Antonella Cattani contemporary art.
La mostra Frameless for a neverending light presenta un allestimento al limite con l’installazione ed è scandita in due atti strettamente interconnessi che ripercorrono la genesi del pensare dal buio alla luce.
Il progetto dell’esposizione si colloca di fatto nell’ambito di un rinnovamento dei linguaggi della scultura, per le relazioni e lo spazio che le opere stesse contribuiscono a definire ed è allo stesso tempo conferma dell’appartenenza dell’artista romano (1966) ad una linea di ricerca, aperta da Lucio Fontana e proseguita da artisti come Enrico Castellani ed Agostino Bonalumi.
La materia seducente e multisensoriale come il perspex e il PVC, dal colore bianco candido, disegna il volume delle opere dalle forme morbide e sinuose che aprono il percorso della mostra. Sono volumi che contengono il segreto di una forma e di un colore che, con la luce naturale, si accende per poi dissolversi nell’incontro con i bianchi della superficie.
Prende corpo così un’espressività finora sconosciuta che, grazie alla dialettica del suo contrario, la “luce buia”, si rende visibile in forma plastica.
Le opere manifestano così una condizione di moto apparente e una naturale tensione al cambiamento di stato attraverso l’incontro con lo spazio che le avvolge.
Al secondo “atto” della mostra, appartengono i lavori realizzati su carta che, per la grande dimensione come per l’espressione di un linguaggio dalle forti connotazioni, si possono definire teatrali.
Gli elementi lignei presenti sulla superficie sabbiata delle carte sono reperti, objets trouvés; dietro la loro apparente funzione di decoro, l’intenzione dell’artista a mantenere un chiaro legame con la storia. “Lo sfasamento temporale è un’esigenza interna al mio lavoro. Gestisco lo spazio per mezzo della luce, seguendo le leggi della prospettiva quattrocentesca” - dichiara Paolo Radi.
Paolo Radi 1966, Roma.
Diplomato all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1988, esordisce nel 1992 alla rassegna Giovani artisti IV al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 2002 è invitato a realizzare il proprio lavoro presso la Fondazione Sculpture Space di Utica, New York.
Nello stesso anno è vincitore del Premio Giovani/Scultura dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma.
Nel 2003 è invitato alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale.
Nel 2005 partecipa alla mostra Lucio Fontana e la sua eredità, dove si intende evidenziare una linea di continuità tra l’opera di Lucio Fontana e quella di alcuni artisti di generazioni successive.
Nel 2006 partecipa, su invito, alla X Mostra Internazionale di Architettura-Biennale di Venezia (Nuovo Padiglione Italiano per VEMA - “La città del futuro”) dove espone Alam una scultura ispirata al tema dell’ibernazione. L’opera è ideata per l’Ospedale del futuro progettato da Antonella Mari.
Nel 2009 partecipa alla mostra Cromofobie Percorsi del bianco e del nero nell’arte italiana contemporanea” tenutasi presso l’Ex Aurum di Pescara.
Tra le recenti esposizioni si ricordano Experimenta (la collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri) e Springs in White (New Delhi, Kolkata e Bangkok), realizzate su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri. Nel 2012 è invitato, assieme ad Emanuela Fiorelli, dall’Istituto Italiano di Cultura di Lima, ad esporre presso la Galleria d’Arte Visiva Centro-Culturale Ccori Wasi Universidad Ricardo Palma.
Del 2016 la mostra “The Sharper Perception, Dynamic Art, Optical and Beyond”, alla GR Gallery di New York e la personale al MAC Museo Arte Contemporanea di Lissone. Del 2018 è la mostra nei Musei di San Salvatore in Lauro, Roma.
La Galleria Antonella Cattani contemporary art presenta nel 2008 la prima personale dell’artista Immateriale mutevole, a seguire: 2015 Shifting Space, 2019 At full breath, 2020 The sensible practice 2023 Paolo Radi. Frameless for a neverending light
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