Paesaggio con Figura. Luca Pancrazzi, Donatella Spaziani, Laura Pugno , Valerio Magrelli
A cura di: Adriana Polveroni e Erica Ravenna
Il progetto “Galleria in versi” si compone di un ciclo di tre mostre che vede la presenza di alcuni poeti in relazione con il lavoro degli artisti scelti nell’ambito di diversi indirizzi tematici. L’intenzione è quella di verificare una possibilità di dialogo tra linguaggi che oggi appaiono distanti e che invece possono avere delle convergenze significative, rifondando la galleria come luogo di scambio e confronto.
Ad inaugurare la stagione espositiva autunnale della galleria sarà Paesaggio con Figura, prima tappa del ciclo. La mostra intende essere una ricognizione sul paesaggio attraverso il lavoro di tre artisti: LUCA PANCRAZZI, LAURA PUGNO E DONATELLA SPAZIANI – accomunati dal medesimo ambito di ricerca che si declina attraverso sguardi e linguaggi diversi: un paesaggio coniugato al tempo come fattore costruttivo, alla memoria come traccia e al corpo come misura del mondo.
La pittura e l’installazione per Pancrazzi, dove il paesaggio è quasi “l’occasione” per articolare una riflessione più complessa sull’arte tutta; la fotografia e l’incisione per Pugno, verso una nuova visione del paesaggio che raccoglie le trasformazioni e le manipolazioni impresse su di esso dall’uomo; la fotografia, la scultura e il collage per Spaziani, in un rapporto intimo tra il paesaggio e il proprio corpo.
Il poeta Valerio Magrelli è chiamato ad interagire e a reagire con le immagini proposte dagli artisti, provocando una condizione di dilatata attenzione che possa rigenerare la percezione e rinnovare la facoltà di visione.
Ad inaugurare la stagione espositiva autunnale della galleria sarà Paesaggio con Figura, prima tappa del ciclo. La mostra intende essere una ricognizione sul paesaggio attraverso il lavoro di tre artisti: LUCA PANCRAZZI, LAURA PUGNO E DONATELLA SPAZIANI – accomunati dal medesimo ambito di ricerca che si declina attraverso sguardi e linguaggi diversi: un paesaggio coniugato al tempo come fattore costruttivo, alla memoria come traccia e al corpo come misura del mondo.
La pittura e l’installazione per Pancrazzi, dove il paesaggio è quasi “l’occasione” per articolare una riflessione più complessa sull’arte tutta; la fotografia e l’incisione per Pugno, verso una nuova visione del paesaggio che raccoglie le trasformazioni e le manipolazioni impresse su di esso dall’uomo; la fotografia, la scultura e il collage per Spaziani, in un rapporto intimo tra il paesaggio e il proprio corpo.
Il poeta Valerio Magrelli è chiamato ad interagire e a reagire con le immagini proposte dagli artisti, provocando una condizione di dilatata attenzione che possa rigenerare la percezione e rinnovare la facoltà di visione.