Orlando Myxx. The Origin
La mostra “The Origin” è composta da due progetti fotografici realizzati da Orlando Myxx, molto diversi sia per stile che per tecnica di stampa, complementari e accomunati dall'interrogazione sull'identità di genere.
“Maschilità XX” è composta da 40 ritratti a colori presentati in forma di dittici, accompagnati dai componimenti poetici di Giovanna Frene. In esposizione ci saranno alcune stampe in formato manifesto e una video-proiezione. Ogni soggetto è stato ripreso in una duplice versione: nella prima è visto da dietro, mentre indossa dei jeans e una maglietta, nell'altra frontalmente, dove svela il proprio volto e la propria interpretazione della maschilità. Le poesie, nate dall'esperienza e dal dialogo diretti con le persone ritratte, completano le immagini raccontando parti della loro storia. Il genere – termine oggetto di attualissimi dibattiti in diversi ambiti – è qui indagato come fenomeno esteriore e nella sua dimensione sociale. Ritratti tradizionali, a figura intera, su sfondo neutro. Colorati e vitali, sono il risultato di quell'esperienza irripetibile che si crea tra autore e soggetto davanti alla fotocamera e di cui Giovanna è testimone, intrecciando parole che restituiscono la terza dimensione alla persona-immagine.
Più intimo è il secondo progetto in esposizione: “Orlando: the Origin”. Una serie di sei stampe in bianco e nero, scattate in digitale, stampate su carta fine art e racchiuse in ampi passepartout. Attraverso queste immagini, l'autore racconta visivamente e simbolicamente alcune fasi del percorso personale di cambiamento di genere. La ricerca raggiunge un livello non facile di profondità, passando dagli aspetti sociali e culturali legati al concetto di genere alle complesse dinamiche interiori che fondano l'identità di genere: dalla rabbia, alla paura, fino alla consapevolezza e riconquista del sentire fondante e originario. All'interno del buio, appaiono delle parti di figura: sono sezioni di corpo e poi dettagli emblematici in primo piano. Dapprima sfuocati, guadagnano la scena progressivamente, fino a occupare quasi interamente l'inquadratura. Nella dialettica della trasformazione, rappresentano alcuni attimi di dolore, di confronto e di scontro con la parte forse più radicata di sé.
L'esposizione rappresenta innanzitutto un invito e uno stimolo a riflettere in maniera aperta e sgombra da pregiudizi sui termini “maschile” e “femminile”, con le rispettive implicazioni. Inoltre, in modo più ampio, si focalizza sul significato dell'appartenenza a un genere sessuale e su quanto questo influisca sulla definizione di noi come persone.
Mostra in calendario al Photofestival 2015 di Milano www.photofestival.it
“Maschilità XX” è composta da 40 ritratti a colori presentati in forma di dittici, accompagnati dai componimenti poetici di Giovanna Frene. In esposizione ci saranno alcune stampe in formato manifesto e una video-proiezione. Ogni soggetto è stato ripreso in una duplice versione: nella prima è visto da dietro, mentre indossa dei jeans e una maglietta, nell'altra frontalmente, dove svela il proprio volto e la propria interpretazione della maschilità. Le poesie, nate dall'esperienza e dal dialogo diretti con le persone ritratte, completano le immagini raccontando parti della loro storia. Il genere – termine oggetto di attualissimi dibattiti in diversi ambiti – è qui indagato come fenomeno esteriore e nella sua dimensione sociale. Ritratti tradizionali, a figura intera, su sfondo neutro. Colorati e vitali, sono il risultato di quell'esperienza irripetibile che si crea tra autore e soggetto davanti alla fotocamera e di cui Giovanna è testimone, intrecciando parole che restituiscono la terza dimensione alla persona-immagine.
Più intimo è il secondo progetto in esposizione: “Orlando: the Origin”. Una serie di sei stampe in bianco e nero, scattate in digitale, stampate su carta fine art e racchiuse in ampi passepartout. Attraverso queste immagini, l'autore racconta visivamente e simbolicamente alcune fasi del percorso personale di cambiamento di genere. La ricerca raggiunge un livello non facile di profondità, passando dagli aspetti sociali e culturali legati al concetto di genere alle complesse dinamiche interiori che fondano l'identità di genere: dalla rabbia, alla paura, fino alla consapevolezza e riconquista del sentire fondante e originario. All'interno del buio, appaiono delle parti di figura: sono sezioni di corpo e poi dettagli emblematici in primo piano. Dapprima sfuocati, guadagnano la scena progressivamente, fino a occupare quasi interamente l'inquadratura. Nella dialettica della trasformazione, rappresentano alcuni attimi di dolore, di confronto e di scontro con la parte forse più radicata di sé.
L'esposizione rappresenta innanzitutto un invito e uno stimolo a riflettere in maniera aperta e sgombra da pregiudizi sui termini “maschile” e “femminile”, con le rispettive implicazioni. Inoltre, in modo più ampio, si focalizza sul significato dell'appartenenza a un genere sessuale e su quanto questo influisca sulla definizione di noi come persone.
Mostra in calendario al Photofestival 2015 di Milano www.photofestival.it
Luoghi
www.spazioraw.it 02 49436719
Orario: 15.30 – 19.00 dal lunedì al venerdì, sabato su appuntamento Ingresso libero