Olivier Paravel “Lyon de l'à quoi bon des jours”
A cura di: Anna Cochetti
DOMENICA 7 Aprile 2018, dalle ore 11.00 alle ore 14.00, il Progetto STORIECONTEMPORANEE, a cura di Anna Cochetti, ospita” “Lyon de l'à quoi bon des jours”, presentazione della più recente fase di ricerca fotografica di Olivier Paravel, alla sua seconda personale romana a distanza di tre anni.
Sotto il titolo, tratto da una frase dello scrittore lionese Gabriel Chevallier, Olivier Paravel raccoglie una serie di scatti in b/n che documentano alcuni momenti di un complesso lavoro fotografico sulla città di Lione, in corso negli ultimi anni, assunti quale pretesto e materia per una riflessione/presa di coscienza sui legami tra artista e città, dove la storia dell’una si intreccia e si mescola con quella dell’altro.
Si tratta di una passeggiata, sottesa da un dolente e pungente sentimento di melanconia, nei quartieri vecchi di Lione; quelli nei quali “la pellicola in bianco e nero” della città “dalla bellezza indecisa” dell’infanzia, come scrive Dominique Paravel, non è sparita, sopravvive alla “ridipintura a colori fiorentini” nella “memoria umida delle vie e delle piazze” e nei passi solitari.
A muovere i passi di Olivier Paravel è ancora una sorta di ossessione da archeologo della modernità, che si nutre di quello stesso senso del tempo che investe tutte le rovine, e che Marc Augé definisce come “tempo puro”, esaltato dalla luce della stagione invernale che potenzia la scelta espressiva del b/n, dal sottile e struggente potere evocativo.
Sotto il titolo, tratto da una frase dello scrittore lionese Gabriel Chevallier, Olivier Paravel raccoglie una serie di scatti in b/n che documentano alcuni momenti di un complesso lavoro fotografico sulla città di Lione, in corso negli ultimi anni, assunti quale pretesto e materia per una riflessione/presa di coscienza sui legami tra artista e città, dove la storia dell’una si intreccia e si mescola con quella dell’altro.
Si tratta di una passeggiata, sottesa da un dolente e pungente sentimento di melanconia, nei quartieri vecchi di Lione; quelli nei quali “la pellicola in bianco e nero” della città “dalla bellezza indecisa” dell’infanzia, come scrive Dominique Paravel, non è sparita, sopravvive alla “ridipintura a colori fiorentini” nella “memoria umida delle vie e delle piazze” e nei passi solitari.
A muovere i passi di Olivier Paravel è ancora una sorta di ossessione da archeologo della modernità, che si nutre di quello stesso senso del tempo che investe tutte le rovine, e che Marc Augé definisce come “tempo puro”, esaltato dalla luce della stagione invernale che potenzia la scelta espressiva del b/n, dal sottile e struggente potere evocativo.
Luoghi
http://www.storiecontemporanee.wordpress.com 339 2712214
Studio Ricerca Documentazione - orario:dal Mart. al Ven.: h. 17.00/19.00 Lun. p.m. – Sab. a.m.: per appuntamento