Nedda Guidi e Rosanna Lancia. Donne d'arte
L’intento di questa mostra, prima di un ciclo, è quella di ricordare l’importanza di alcune artiste operanti a Roma negli anni settanta, in un momento in cui il diffuso interesse per il contesto artistico romano di quegli anni, impone una rilettura attenta delle figure che ne sono state protagoniste. Nel nostro piccolo, vorremmo dare un contributo ricordando due scultrici che in quel periodo sono state nella prima linea. Nedda Guidi umbra di nascita ma romana d’adozione e Rosanna Lancia, romana.
Nedda Guidi, la più importante ceramista italiana del novecento, è stata sempre donna impegnata nella discussione sul ruolo della donna e dell’arte e nella sperimentazione di nuovi linguaggi e nuove tecniche. Negli anni ‘70 fa parte di un’equipe di artisti diretta da E. Accatino che si dedicava al recupero di ragazzi down attraverso le pratiche dell’espressione artistica. Sempre in quegli anni fonda la cooperativa di Via Beato Angelico, una delle esperienze artistiche femminili/femministe italiane più importanti degli ultimi decenni.
La sua ricerca artistica in quell’epoca si rivolge al modulo che essa costantemente propone come elemento di verifica delle diverse possibilità espressive del mezzo ceramico. Molto noti sono i sui studi sulle terre che raccoglie per l’Italia e che poi organizza in Tavole Campionature, dove l’artista eugubina rinuncia definitivamente al colore sovrapposto.
Rosanna Lancia, interessata da sempre alla dinamica della forma e del segno, negli anni settanta conduce una lunga ricerca sulla resistenza della materia che sintetizza nel noto audiovisivo “Tensioni, un’ipotesi di linguaggio”.
“Gli studi sull’istante critico e atroce di rottura della materia più rigida sono vere e proprie verifiche estetiche sulla tortura della lacerazione, sulle curve di tensione e sui limiti della scultura al fine di provare la resistenza dei materiali in vista della costruzione di un tempio e di un Eden indistruttibili.” Commenta così Gianni Garrera nella presentazione della ultima personale della Lancia alla Galleria Cortese & Lisanti di Roma, le opere di quegli anni. E la stessa Lancia scrive “La tensione è vita, la vita è tensione, la contrazione è morte (…..) E’ mutazione o morte? è mutazione! è vita!”
Nel decennio’70-’80 è attiva nel dibattito femminista e animatrice di un movimento nazionale di artiste (DonnaArte) e delle manifestazioni ad esso connesse.
Nedda Guidi, la più importante ceramista italiana del novecento, è stata sempre donna impegnata nella discussione sul ruolo della donna e dell’arte e nella sperimentazione di nuovi linguaggi e nuove tecniche. Negli anni ‘70 fa parte di un’equipe di artisti diretta da E. Accatino che si dedicava al recupero di ragazzi down attraverso le pratiche dell’espressione artistica. Sempre in quegli anni fonda la cooperativa di Via Beato Angelico, una delle esperienze artistiche femminili/femministe italiane più importanti degli ultimi decenni.
La sua ricerca artistica in quell’epoca si rivolge al modulo che essa costantemente propone come elemento di verifica delle diverse possibilità espressive del mezzo ceramico. Molto noti sono i sui studi sulle terre che raccoglie per l’Italia e che poi organizza in Tavole Campionature, dove l’artista eugubina rinuncia definitivamente al colore sovrapposto.
Rosanna Lancia, interessata da sempre alla dinamica della forma e del segno, negli anni settanta conduce una lunga ricerca sulla resistenza della materia che sintetizza nel noto audiovisivo “Tensioni, un’ipotesi di linguaggio”.
“Gli studi sull’istante critico e atroce di rottura della materia più rigida sono vere e proprie verifiche estetiche sulla tortura della lacerazione, sulle curve di tensione e sui limiti della scultura al fine di provare la resistenza dei materiali in vista della costruzione di un tempio e di un Eden indistruttibili.” Commenta così Gianni Garrera nella presentazione della ultima personale della Lancia alla Galleria Cortese & Lisanti di Roma, le opere di quegli anni. E la stessa Lancia scrive “La tensione è vita, la vita è tensione, la contrazione è morte (…..) E’ mutazione o morte? è mutazione! è vita!”
Nel decennio’70-’80 è attiva nel dibattito femminista e animatrice di un movimento nazionale di artiste (DonnaArte) e delle manifestazioni ad esso connesse.
Luoghi
06 6861767
orario: lun-ven 16-20