Nando Stevoli "Plissettatura Pleating"
Dopo il recente successo riscontrato presso il pubblico e la critica all’ ultima edizione della Scope Art Fair di New York ( 8 marzo 2018 ), arriva al Lattuada Studio la mostra personale di un nuovissimo artista dell’ Astrattismo Rigorista che incanta già architetti e collezionisti per l’ elegante ineffabilità delle sue sobrie linee, a mezza via tra suggestione haiku e prét à porter milanese.
“Persi in simmetrici e geometrici plissé dalla delicatezza quasi setosa, come fossero fatti dello stesso shantung con cui si tagliano i kimono, i quadri di Stevoli si librano sobri e leggeri, fatti di un’ astratta bellezza che ha appieno colto l’ invito di Lucio Fontana, con quel suo Taglio di Attesa, ad andare oltre la tela: l’ Attesa è finita, e il Maestro arriva fino a noi portandoci con la mente in universi paralleli dove le emozioni ci rimandano oltre ciò che vediamo: eccoci trasportati in una nuvola onirica verso la bellezza di un’ opera di Yasunari Kawabata, dove si descrive l’effimero piacere dello Spirito leggiadro, ma ricordandoci anche la Grazia di cui parlava Donna Murasaki Shikibu quando descriveva le movenze delle maniche del kimono del Principe Genji: eccoci immaginare le sue plissettature, o pleating, come lui ama chiamarle, in una perfetta casa tradizionale giapponese, dove esse sole bastano, una per ogni stanza, per dare un tono immediato di buon gusto e farci affacciare su un mondo celato in se stesso, ma ricco di richiami antichi.
In Stevoli si sente appieno che il Rigorismo, questa nuovissima corrente figlia dello Spazialismo di Fontana creata da Flavio Lattuada e Massimo Donà, ma ancora più in evoluzione ed aperta a forme in cui il rigore viene reinterpretato secondo diverse chiavi, viene vissuto in base ad un’ ottica sognante, e vagamente reminescente delle raffinatezze haiku degli origami- ma senza dimenticare un tocco fashion del tutto milanese.
Stevoli è riuscito quindi a distillare proprio quegli anni ‘90 in cui la pulizia zen delle linee tradizionali nipponiche si univa al design italiano modernissimo, ed è forse per questo che le riviste di architettura e di moda lo trovano sublime quando devono costruire uno still life che parli di oggetti minimal legati a ricordi e sensazioni.
Come infatti Stevoli piega i plissé, non può non ricordare gli abiti del grande stilista Lorenzo Riva che negli anni 90 proponeva sulle passerelle delle mises in georgette aeree e volanti: erano gli anni in cui Issey Miyake, altro grande interprete giapponese del fashion design, pubblicava il suo libro ‘ Pleats Please!, sull’ armonicità delle forme plissettate; e anche i colori di Stevoli- il bianco marmoreo o avorio, il rosso brillante fiorentino, il blu nobile cobalto, hanno certo la forza del colore primario privo di sfumature, ma anche la soavità elegante di linee quadrate, o ovali, o rettangolari, che paiono essere state ricavate da un telaio in cui il Maestro ha voluto trarre una forma pura.
Rigoroso sì, ma con la sofisticazione che ricorda l’ Haute Couture e il Pret à Porter milanese, con un passo haiku che fissa in pochi parametri di sublime semplicità tutta una poetica tramata di reminescenze lontane.” ( Maria Elena Loda )
Luoghi
http://www.lattuadastudio.it 02 29000071
orari: lunedì – venerdì 10.30 – 13.30 / 16.00-19.30