Mostri e mostruosità di oggi
A cura di: Giorgio Di Genova
Nei secoli passati l’arte non ha mancato di rappresentare scene delittuose, riferite alla mitologia, alla guerra, alla cronaca e soprattutto alla storia del cristianesimo. Basterebbe ricordare i numerosi dipinti e le sculture con Crocifissioni, con decollazioni, da La decollazione di San Giovanni di Caravaggio alle decapitazioni di Oloferne, dipinte sempre da Caravaggio, da Lavinia Fontana e da Artemisia Gentileschi, la cui Giuditta che decapita Oloferne era una metaforica castrazione di Agostino Tassi, suo stupratore, nonché altre scene cruente o delittuose, quali La punizione di Marsia di Tiziano, Saturno che divora uno dei suoi figli di Goya, che è anche l’autore de I disastri della guerra, Fame, follia e crimine, in cui il belga Antoine Wiertz rappresenta una madre con in mano il coltellaccio usato per fare a pezzi il figliolo, tanto per citare qualche esempio, a cui molti altri potrebbero essere aggiunti, l’uomo assassinato di Daumier (Rue Transnonain, il 15 aprile 1834), John, l’assassino delle donne, Pugnalato, Delitto a sfondo sessuale di Grosz e Omicidio con stupro di Dix, che ci ha testimoniato con le inquietanti immagini di Soldato morto e Sentinella morta in trincea la mostruosità della guerra.
Ovviamente in queste rappresentazioni, al di là di raccontare fatti storici o mitologici, era spesso contenuto un giudizio di denuncia sulla negatività della violenza, che purtroppo non si è mai estinta fino ad oggi. Anzi negli ultimi anni l’umanità, a causa del fanatismo di gruppi e della crudeltà individuale, ha conosciuto una regressione verso la barbarie, per cui si sono susseguite le stragi di innocenti ed i delitti più efferati. Più persone hanno sparato in luoghi pubblici, uccidendo decine uomini e donne, singoli hanno lanciato veicoli sulla folla per investire più individui possibile. Altrove si sono con crudeltà decapitati prigionieri, filmando questi orrendi delitti per propagandarli. Individualmente, poi, si è arrivati a orribili delitti di segno opposto. Se da un lato una madre ha ucciso i figli, dall’altro lato un figlio ha pagato un amico per far uccidere i genitori. La perversione ha spinto un pedofilo a gettare una bambina dalla finestra, in altri casi si è giunti addirittura a trasformare un malato concetto di amore in odio, tanto da gettare sul volto della persona amata acido corrosivo, o, peggio ancora, benzina sull’intero corpo, per poi darle fuoco. Per assurdo due drogati sono giunti ad uccidere un coetaneo per vedere come morisse e subito dopo aver finito il loro cruento rituale di assassini, andarsene a dormire non lontano dal cadavere della loro vittima, per non trascurare gli scafisti che s’approfittano di coloro che fuggono da guerre, facendo pagare loro il trasporto via mare di uomini, donne e bambini, molti dei quali vengono da loro stessi gettati fuori dai gommoni in casi di difficoltà.
E sono questi solo alcuni esempi di come il cosiddetto mondo civile sta progressivamente, piombando verso una regressione bestiale, anzi peggio che bestiale, perché gli animali uccidono solo per sopravvivere o per difesa.
Ecco, nonostante tutto, l’arte può ancora denunciare e stigmatizzare questi episodi di violenza.
Mostri e mostruosità di oggi vuol accertare questa possibilità, a cui ciascun artista, in piena libertà sia per quanto riguarda le tecniche che i soggetti, è invitato a partecipare. Il fatto che questa esposizione si tenga a Bomarzo, cioè a poca distanza dallo storico Parco dei Mostri, potrà divenire un’appendice significativa su quel che s’intende per mostri e mostruosità nel nostro tempo.
Ovviamente in queste rappresentazioni, al di là di raccontare fatti storici o mitologici, era spesso contenuto un giudizio di denuncia sulla negatività della violenza, che purtroppo non si è mai estinta fino ad oggi. Anzi negli ultimi anni l’umanità, a causa del fanatismo di gruppi e della crudeltà individuale, ha conosciuto una regressione verso la barbarie, per cui si sono susseguite le stragi di innocenti ed i delitti più efferati. Più persone hanno sparato in luoghi pubblici, uccidendo decine uomini e donne, singoli hanno lanciato veicoli sulla folla per investire più individui possibile. Altrove si sono con crudeltà decapitati prigionieri, filmando questi orrendi delitti per propagandarli. Individualmente, poi, si è arrivati a orribili delitti di segno opposto. Se da un lato una madre ha ucciso i figli, dall’altro lato un figlio ha pagato un amico per far uccidere i genitori. La perversione ha spinto un pedofilo a gettare una bambina dalla finestra, in altri casi si è giunti addirittura a trasformare un malato concetto di amore in odio, tanto da gettare sul volto della persona amata acido corrosivo, o, peggio ancora, benzina sull’intero corpo, per poi darle fuoco. Per assurdo due drogati sono giunti ad uccidere un coetaneo per vedere come morisse e subito dopo aver finito il loro cruento rituale di assassini, andarsene a dormire non lontano dal cadavere della loro vittima, per non trascurare gli scafisti che s’approfittano di coloro che fuggono da guerre, facendo pagare loro il trasporto via mare di uomini, donne e bambini, molti dei quali vengono da loro stessi gettati fuori dai gommoni in casi di difficoltà.
E sono questi solo alcuni esempi di come il cosiddetto mondo civile sta progressivamente, piombando verso una regressione bestiale, anzi peggio che bestiale, perché gli animali uccidono solo per sopravvivere o per difesa.
Ecco, nonostante tutto, l’arte può ancora denunciare e stigmatizzare questi episodi di violenza.
Mostri e mostruosità di oggi vuol accertare questa possibilità, a cui ciascun artista, in piena libertà sia per quanto riguarda le tecniche che i soggetti, è invitato a partecipare. Il fatto che questa esposizione si tenga a Bomarzo, cioè a poca distanza dallo storico Parco dei Mostri, potrà divenire un’appendice significativa su quel che s’intende per mostri e mostruosità nel nostro tempo.
Luoghi
http://www.palazzoorsini.it
orario: 9-13, 15-17 nei giorni di sabato, domenica e festivi.- http://www.comunebomarzo.it/palazzo_orsini.html