20/11/2015  al 08/12/2015

Michele De Luca. Principio stabile – infanzia del cosmo

A cura di: Francesco Gallo Mazzeo - testo di Giorgio Patrizi

Michele De Luca.  Principio stabile – infanzia del cosmo
Per “Unum” rassegna di mostre personali ideata e curata da Francesco Gallo Mazzeo per Bibliothè Contemporary Art, l’artista (e poeta) Michele De Luca ha realizzato appositamente per lo spazio della galleria un telero di ampio respiro spaziale ed emozionale: “Principio stabile - Infanzia del cosmo”. Da tempo le opere di Michele De Luca pittore, testimoniano una linea di ricerca astratta di forte e originale impatto emotivo che vede nella luce, componente anche fisica che interagisce con la pittura, un dato di costante riferimento. L’artista ligure-romano in questa personale di un unico grandioso dipinto giunge con sottili scialbature di colore ad un’astrazione lirica che evoca spazi siderali ed accelerazioni vertiginose.
De Luca attua un sottile slittamento di gamme cromatiche che dai consueti viola-bluastri giunge a trasparenze verdognole o di un giallo freddo, immateriale. Questi densi squarci di energia luminosa, vere e proprie scariche pulsionali ed emotive, solcano un universo incupito e drammatico, entrando in costante dialettica con le reali luminescenze dei precedenti lavori con lastre di metallo su legno che sono la costante più nota dei dipinti nella sua lunga ricerca artistica.
In “Principio stabile – Infanzia del cosmo”, acrilico su tela libera di oltre 5 metri per 2 che documenta una luminosa maturità dell’artista, una vorticosa ma ordinata esplosione di linee di luce e di prospettiche sensazioni di velocità vertiginose ci richiama alla mente una possibile concezione dell’evento primordiale che ha generato l’universo. Michele De Luca, con la grande passionalità ed energia che domina sempre i suoi lavori pittorici e poetici (come testimonia il suo nuovo poemetto in dodici canti e immagini “Episodi del diluvio”, edito da Peccolo, 2015, oltre al suo libro antologico “Altre realtà”, Poesie 1982-2007, Quasar, 2008), gioca anche su una sottile e quasi fanciullesca ironia, descrivendo virtualmente, con i suoi abbacinanti tagli di luce, non il grandioso e inimmaginabile evento del Big bang per pudore e modestia evitato, ma la sua più dolce inventata infanzia, come uno svezzamento celeste che smitizza da un lato ma anche entra in profondità di concetto ed emozione, lo sviluppo di questa grandiosa ipotetica visione della madre di tutti i tempi.
Il risultato fisico di questa elaborata ma immediata visualità figurale è uno squadrato vortice prospettico d’ordine superiore, una costruzione spaziale a forte sviluppo orizzontale che è sì freddamente geometrica ma nel contempo resa incandescente dall’enfasi di una pittura calda e in progressione temporale, come un divenire incalzante che sommerge lo spettatore inghiottendolo in questa “scatola di parte d’universo”, convogliandolo in una dimensione altra, atemporale e a-fisica, nel dilemma dei sensi e del pensiero che vagano nelle fredde sospensioni della creazione.

Luoghi

  • Bibliothè Contemporary Art Gallery - Via Celsa, 4 - 00186 Roma
             39 066781427

    Orario apertura galleria dal lunedì al sabato dalle 11 alle 23

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