Michelangelo Pistoletto "Quarta Generazione"

A questo ciclo di produzione appartengono varie sculture dipinte, chiamate “volumi”. Con queste, Pistoletto intende indagare il rapporto tra pittura e scultura, in relazione allo spazio, alle dimensioni che occupano e alla superficie. Così come nei quadri specchianti, il tema cardine è il dualismo tra astrazione e immagine, concetto e realtà. Le sculture sono infatti portatrici di un “volume” che dà spazio a una rottura con la bidimensionalità dell’immagine nonostante l’intervento pittorico. In questo caso la decisione di dipingere i volumi di scuro porta le opere ad assorbire, e non a restituire, la realtà.
È interessante la scelta di utilizzare un materiale non nobile come il legno e il poliuretano, che Pistoletto introduce nella sua ricerca a partire dagli anni ’80, sia per la velocità di lavorazione che questo consente, sia per coerenza con la perdita di monumentalità dell’oggetto artistico, con i principi propri del movimento dell’Arte Povera e nella piena “Arte dello squallore”. Le opere sembrano infatti dare valore a tutti quegli elementi che tradizionalmente non raggiungono la dignità dell’oggetto artistico, ponendoli in un dialogo con il tema del vuoto, dell’assenza e appunto dello squallore.
“Arte dello squallore, arte parassita, della mortificazione. Superficie della desolazione, superficie ottusa. Un’arte repulsiva che non rappresenta niente. […] Massa di idee tritate, di oggetti triturati, di significati maciullati, macerati, ammollati e compressi. Frantumi di strumenti e di concetti: polvere stellare, schiuma cosmica, lava meteoritica, ghiaccio siderale.” Michelangelo Pistoletto, 1985.
Luoghi
info@giorgiopersano.org http://www.giorgiopersano.org 011 4378178
Orari: martedì-sabato 10.00-13.00 / 15.30-19.00 Ingresso libero