Memorie di equilibrio. water & land GRABBING
A cura di: Progetto di Anna d’Ambrosio
Il presidente di Nestlè, l’austriaco Peter Brabeck, ha dichiarato: “l’acqua non è un diritto umano, è una necessità che si paga. È contrattabile come i salari. Occorre trasformare l’acqua in un moderno prodotto di mercato con un suo prezzo”. Abel Gruz Gutièrrez, fondatore dell’associazione “Peruanos sin agua” con il progetto Atrapanieblas da Lima ribatte:
“el agua ahora sí es de todos”. Due voci differenti su un tema forte: la corsa all’oro blu. La galleria AMY D Arte Spazio presenta il nuovo progetto economART per la stagione espositiva 2015. Nel 2012 “Fame di terra” ha trattato di “Land Grabbing”, oggi, nel 2015, con “Memorie di equilibrio”, di Water Grabbing. I due fenomeni sono facce della stessa medaglia, interdipendenti: una nuova forma di efferato colonialismo. Gli investitori internazionali comprano terre e acqua in egual misura, una volta ottenuta la terra devono garantirsi l’accesso diretto a fonti idriche, soprattutto per il tipo di coltura e per il tipo di business che portano avanti: l’agrobusiness. I cambiamenti climatici sono alla base di progetti, testimonianza reale e anche denuncia delle N.S responsabilità individuali. Tutto questo è: “Futuristic Archaelogy” progetto creato in Mongolia, dall’artista coreano Daesung Lee.
“Ho avuto l’idea di realizzare una collezione museale con persone vive, ispirandomi alle popolazioni nomadi del deserto della Mongolia, destinate a scomparire”. Egli parla del rapporto tra desertificazione e nomadismo e di come questo rapporto si è trasformato radicalmente in questi ultimi anni, tanto da spingere l’artista a creare sorte di scenografie archeologiche, le stesse che Lee immagina esposte nei musei del futuro. Daesung Lee, classe 1975, premio Sony World 2013 con “Ghoramara”, progetto sui profughi ambientali, presenta per la prima volta in assoluto in Italia “Futuristic Archaelogy”.
“Sintesi” 2014 dell’artista veneto Mattia Novello, classe 1985, pannello termoisolante di Aeropan (Aerogel e polipropilene) dell’americana AMA Composites declinato a gioco del labirinto. “Il gioco è istintività, casualità, competizione. Controllando una goccia d’acqua colorata tra i vari ostacoli si confida nel proprio istinto e, centrando la buca, la casualità colorerà un foglio di carta posto nel cassetto. (azione performatica = opera che diventa)”.
L’artista è stato il protagonista assoluto di “The Transparent Dream” maggio 2014, progetto economART sull’introduzione di nanotecnologie in Arte Contemporanea. Con “Peso piuma” 2014 ha creato il primo lavoro al mondo in aereogel di grafene.
“Sinfonia: Numero………..” di Manuel Felisi, il suono dell’acqua, dedicata alla musicalità della pioggia. Un pianoforte che, con un particolare sistema, verrà suonato dall’acqua e non dalle mani. Opera potentemente entropica.
“Peru ….Atrapanieblas” progetto fotografico di Mirko Cecchi. Arte come conoscenza e possibilità di soluzioni, per chi come a Lima vive l’inquinamento e la mancanza di acqua come emergenza quotidiana.
“Vita liquida” di Lia Pascaniuc. 90% di acqua = medusa creatura marina nel vuoto assoluto di una spazialità condivisa, Tecnologia olografica effetto 3d.
STREAMCOLORS (Giacomo Giannella & Giuliana Geronimo). Forme nuove di visual e di storytelling unendo tecnologia gaming ed animazione 3d. e altri ancora.
Eccellenze artistiche e sperimentazione tecnologica avranno grande visibilità all’interno di AMY D Arte Spazio che traghetterà questo progetto all’EXPO 2015 e successivamente al Festival Della Scienza di Genova. “Memorie di equilibrio” & l’ameba ……. figuranti in trasformazione.
Artisti partecipanti
Daesung Lee, Mattia Novello, Mirko Cecchi, Manuel Felisi, Lia Pascaniuc, Diamante Faraldo, Afran, Alberto Gianfreda, Massimiliano Camellini, Santiago Villanueva, Giulio Crosara
Streamcolors (Giuliana Geronimo & Giacomo Giannella), Kubo effetti speciali
Comitato scientifico & partner: Festival della Scienza di Genova, Politecnico di Milano, Unisa di Salerno, Tor Vergata, AMA s.p.a., NANESA, Hestetika
EXPO _alienazione & anomia
riflessione critica
La “grande opera” è secondo Vandana Shiva una “vetrina della corruzione e dello spreco”.
La scelta di EXPO di far esporre le multinazionali responsabili di ciò è una scelta economica e soprattutto politica. Se infine si risponde che EXPO non è un evento politico ma solo un’esposizione, allora EXPO è un grande imbroglio perché 70 multinazionali partner di EXPO sono un fatto politico. Eccone alcune:
Monsanto (100 km blu), Coca Cola (partner soft drink), McDonald’s (slogan “Nutriamo il mondo), Barilla (BCFN), Mekorot & Israele Cargill, Nestlè (L’acqua di EXPO).
Piero Basso parla del grande paradosso del nostro tempo. Produciamo un terzo in più di quanto è necessario per sfamare tutti gli abitanti del pianeta. Ne buttiamo via una quantità in grado di sfamare 2 miliardi e abbiamo un miliardo di affamati e un miliardo di obesi. Se EXPO voleva seriamente “esporre” un così grande tema, doveva partire da questo paradosso e mettere prima di tutto al centro il diritto all’acqua: il nutrimento per antonomasia. Il water grabbing è definitivamente il nuovo fenomeno della nostra epoca e ne esistono diverse tipologie di ed è importante conoscerlo e combatterlo. La nostra proposta è “new water ethic” che si basa su quattro principi base:
l’acqua come diritto umano, l’acqua come patrimonio pubblico che non si può né vendere né comprare ma maneggiata con cura per le generazioni future, l’acqua in quanto diritto, di per sé, per l’ambiente, per le altre creature, l’acqua per il potenziale insito ad essa nell’insegnarci a vivere tutti insieme, come veicolo di pace, non di guerra
Maude Barlow, leader della campagna internazionale per il riconoscimento dell’acqua come diritto umano da parte dell’ONU e membro del consiglio dell’International Forum on Globalization, ne parla nel suo ultimo libro “Blue Future: Protecting Water For People And The Planet Forever”.
Negli USA-Canada-Cile-Australia, la compravendita dei diritti allo sfruttamento dell’acqua è già operante. Il magnate texano Boone Pickens ha comprato un lago in Alaska e lo ha rivenduto all’Arabia Saudita e alla Cina; mentre in Cile l’acqua dei fiumi è lottizzata e venduta all’asta, il water grabbing è la realtà di tutta l’Africa.
Chiara Tonelli docente di genetica scrive: “Aumentando la popolazione, la terra a disposizione per produrre diminuisce: nel 2030 saremo più di otto miliardi, con solo 1.800 mq coltivabili a testa. Bisognerebbe incrementare la produzione per ettaro, ma per poterlo fare in modo sostenibile dovremo risparmiare acqua, che è una risorsa limitata”.
In un mondo che nel 2050 dovrà sfamare dieci miliardi di bocche, la disponibilità di acqua – tre quarti delle riserve idriche sono destinate alla produzione di cibo – diventerà una risorsa strategica, fondamentale per la sostenibilità globale.
L’acqua è vita: da lì passa ogni progetto di sviluppo, ogni ipotesi di sostenibilità per il pianeta.
“el agua ahora sí es de todos”. Due voci differenti su un tema forte: la corsa all’oro blu. La galleria AMY D Arte Spazio presenta il nuovo progetto economART per la stagione espositiva 2015. Nel 2012 “Fame di terra” ha trattato di “Land Grabbing”, oggi, nel 2015, con “Memorie di equilibrio”, di Water Grabbing. I due fenomeni sono facce della stessa medaglia, interdipendenti: una nuova forma di efferato colonialismo. Gli investitori internazionali comprano terre e acqua in egual misura, una volta ottenuta la terra devono garantirsi l’accesso diretto a fonti idriche, soprattutto per il tipo di coltura e per il tipo di business che portano avanti: l’agrobusiness. I cambiamenti climatici sono alla base di progetti, testimonianza reale e anche denuncia delle N.S responsabilità individuali. Tutto questo è: “Futuristic Archaelogy” progetto creato in Mongolia, dall’artista coreano Daesung Lee.
“Ho avuto l’idea di realizzare una collezione museale con persone vive, ispirandomi alle popolazioni nomadi del deserto della Mongolia, destinate a scomparire”. Egli parla del rapporto tra desertificazione e nomadismo e di come questo rapporto si è trasformato radicalmente in questi ultimi anni, tanto da spingere l’artista a creare sorte di scenografie archeologiche, le stesse che Lee immagina esposte nei musei del futuro. Daesung Lee, classe 1975, premio Sony World 2013 con “Ghoramara”, progetto sui profughi ambientali, presenta per la prima volta in assoluto in Italia “Futuristic Archaelogy”.
“Sintesi” 2014 dell’artista veneto Mattia Novello, classe 1985, pannello termoisolante di Aeropan (Aerogel e polipropilene) dell’americana AMA Composites declinato a gioco del labirinto. “Il gioco è istintività, casualità, competizione. Controllando una goccia d’acqua colorata tra i vari ostacoli si confida nel proprio istinto e, centrando la buca, la casualità colorerà un foglio di carta posto nel cassetto. (azione performatica = opera che diventa)”.
L’artista è stato il protagonista assoluto di “The Transparent Dream” maggio 2014, progetto economART sull’introduzione di nanotecnologie in Arte Contemporanea. Con “Peso piuma” 2014 ha creato il primo lavoro al mondo in aereogel di grafene.
“Sinfonia: Numero………..” di Manuel Felisi, il suono dell’acqua, dedicata alla musicalità della pioggia. Un pianoforte che, con un particolare sistema, verrà suonato dall’acqua e non dalle mani. Opera potentemente entropica.
“Peru ….Atrapanieblas” progetto fotografico di Mirko Cecchi. Arte come conoscenza e possibilità di soluzioni, per chi come a Lima vive l’inquinamento e la mancanza di acqua come emergenza quotidiana.
“Vita liquida” di Lia Pascaniuc. 90% di acqua = medusa creatura marina nel vuoto assoluto di una spazialità condivisa, Tecnologia olografica effetto 3d.
STREAMCOLORS (Giacomo Giannella & Giuliana Geronimo). Forme nuove di visual e di storytelling unendo tecnologia gaming ed animazione 3d. e altri ancora.
Eccellenze artistiche e sperimentazione tecnologica avranno grande visibilità all’interno di AMY D Arte Spazio che traghetterà questo progetto all’EXPO 2015 e successivamente al Festival Della Scienza di Genova. “Memorie di equilibrio” & l’ameba ……. figuranti in trasformazione.
Artisti partecipanti
Daesung Lee, Mattia Novello, Mirko Cecchi, Manuel Felisi, Lia Pascaniuc, Diamante Faraldo, Afran, Alberto Gianfreda, Massimiliano Camellini, Santiago Villanueva, Giulio Crosara
Streamcolors (Giuliana Geronimo & Giacomo Giannella), Kubo effetti speciali
Comitato scientifico & partner: Festival della Scienza di Genova, Politecnico di Milano, Unisa di Salerno, Tor Vergata, AMA s.p.a., NANESA, Hestetika
EXPO _alienazione & anomia
riflessione critica
La “grande opera” è secondo Vandana Shiva una “vetrina della corruzione e dello spreco”.
La scelta di EXPO di far esporre le multinazionali responsabili di ciò è una scelta economica e soprattutto politica. Se infine si risponde che EXPO non è un evento politico ma solo un’esposizione, allora EXPO è un grande imbroglio perché 70 multinazionali partner di EXPO sono un fatto politico. Eccone alcune:
Monsanto (100 km blu), Coca Cola (partner soft drink), McDonald’s (slogan “Nutriamo il mondo), Barilla (BCFN), Mekorot & Israele Cargill, Nestlè (L’acqua di EXPO).
Piero Basso parla del grande paradosso del nostro tempo. Produciamo un terzo in più di quanto è necessario per sfamare tutti gli abitanti del pianeta. Ne buttiamo via una quantità in grado di sfamare 2 miliardi e abbiamo un miliardo di affamati e un miliardo di obesi. Se EXPO voleva seriamente “esporre” un così grande tema, doveva partire da questo paradosso e mettere prima di tutto al centro il diritto all’acqua: il nutrimento per antonomasia. Il water grabbing è definitivamente il nuovo fenomeno della nostra epoca e ne esistono diverse tipologie di ed è importante conoscerlo e combatterlo. La nostra proposta è “new water ethic” che si basa su quattro principi base:
l’acqua come diritto umano, l’acqua come patrimonio pubblico che non si può né vendere né comprare ma maneggiata con cura per le generazioni future, l’acqua in quanto diritto, di per sé, per l’ambiente, per le altre creature, l’acqua per il potenziale insito ad essa nell’insegnarci a vivere tutti insieme, come veicolo di pace, non di guerra
Maude Barlow, leader della campagna internazionale per il riconoscimento dell’acqua come diritto umano da parte dell’ONU e membro del consiglio dell’International Forum on Globalization, ne parla nel suo ultimo libro “Blue Future: Protecting Water For People And The Planet Forever”.
Negli USA-Canada-Cile-Australia, la compravendita dei diritti allo sfruttamento dell’acqua è già operante. Il magnate texano Boone Pickens ha comprato un lago in Alaska e lo ha rivenduto all’Arabia Saudita e alla Cina; mentre in Cile l’acqua dei fiumi è lottizzata e venduta all’asta, il water grabbing è la realtà di tutta l’Africa.
Chiara Tonelli docente di genetica scrive: “Aumentando la popolazione, la terra a disposizione per produrre diminuisce: nel 2030 saremo più di otto miliardi, con solo 1.800 mq coltivabili a testa. Bisognerebbe incrementare la produzione per ettaro, ma per poterlo fare in modo sostenibile dovremo risparmiare acqua, che è una risorsa limitata”.
In un mondo che nel 2050 dovrà sfamare dieci miliardi di bocche, la disponibilità di acqua – tre quarti delle riserve idriche sono destinate alla produzione di cibo – diventerà una risorsa strategica, fondamentale per la sostenibilità globale.
L’acqua è vita: da lì passa ogni progetto di sviluppo, ogni ipotesi di sostenibilità per il pianeta.
Luoghi
www.amyd.it 02 654872
orario: lunedì-sabato 9,00-12 /14,30-18,30