Max Bottino. VOLUME I / per filo e per segno
A cura di: Eleonora Fiorani
Il ciclo delle opere che Max Bottino ha intitolato 1:(x) racconta l’enigma e il miraggio del soggetto, del suo essere plurale, abitato e costituito dall’alterità, un sé come altro, per dirla con Paul Ricoeur. E lo fa con il corpo dei sensi andando ai gesti essenziali e alle forme primarie con cui il soggetto incontra il mondo e si fa mondo o con cui si riconosce e si costituisce nell’incontro con l’altro e l’alterità. Un corpo volto all’esterno, che si apre, che si offre al mondo e in esso traccia segni e mappe. Un corpo che si mette alla prova e cerca la propria identità confrontandosi con l’alterità in un sistema di segni che lo individua.Ricamare e tracciare segni racchiudono in loro una millenaria esperienza, sono sapienza gestuale che si fonde con la serialità, con la ripetizione del gesto che dà luogo a una ripetizione multipla, trasformando un unico filo o segno in una trama in grado di generare forme identiche e diverse in un fluire dei segni che rendono visibili le percezioni e le sensazioni in un luogo senza gravità e in un tempo che può dilatarsi all’infinito. Prendono così vita scritture su stoffa, tela, carta, o tracce appena visibili in trasparenza, a segnare una propria trama e una ragione d’essere.
Ciò a cui si volge la sperimentazione attuale sono i modi in cui l’immagine genera altre immagini, in cui si ripete la dinamica tra identità e alterità, tra l’identico e il medesimo. Per questo Max Bottino si concentra sull’impronta e sul calco e utilizza il frottage, per far ri-affiorare cose o immagini in una fantasmatica realtà altra e con essa immagini e inaspettati giochi e trame di chiaro-scuro, di ombre e trasparenze, di immagini diafane tra l’apparire e lo scomparire, tra il sopra e il sotto, tra le cose e lo loro ombre. Nell’estetica della traccia dei calchi e nelle orme, infatti, l’artista prova non solo a far ri-affiorare le cose ma le ri-fa.
Opera in progress per eccellenza 1:(X) si presta alle grandi dimensioni come a quelle piccole, così da delineare un sistema di percorsi erratici e simbolici e mappe, che intrecciandosi di continuo, di forma in forma, delineano un insieme di storie/percorsi/incontri di un'unica storia, che ingloba le proprie origini e quelle di quanti abbiamo incontrato e di cui siamo fatti e ci abitano.
Ciò a cui si volge la sperimentazione attuale sono i modi in cui l’immagine genera altre immagini, in cui si ripete la dinamica tra identità e alterità, tra l’identico e il medesimo. Per questo Max Bottino si concentra sull’impronta e sul calco e utilizza il frottage, per far ri-affiorare cose o immagini in una fantasmatica realtà altra e con essa immagini e inaspettati giochi e trame di chiaro-scuro, di ombre e trasparenze, di immagini diafane tra l’apparire e lo scomparire, tra il sopra e il sotto, tra le cose e lo loro ombre. Nell’estetica della traccia dei calchi e nelle orme, infatti, l’artista prova non solo a far ri-affiorare le cose ma le ri-fa.
Opera in progress per eccellenza 1:(X) si presta alle grandi dimensioni come a quelle piccole, così da delineare un sistema di percorsi erratici e simbolici e mappe, che intrecciandosi di continuo, di forma in forma, delineano un insieme di storie/percorsi/incontri di un'unica storia, che ingloba le proprie origini e quelle di quanti abbiamo incontrato e di cui siamo fatti e ci abitano.
Luoghi
02.6598056
orario: dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30