Maurizio Cariati. Ritratti anonimi
A cura di: Lorenzo Canova e di Piernicola Maria Di Iorio
L’ARATRO presenta una nuova mostra personale di Maurizio Cariati, artista che attraverso gli strumenti della pittura e del disegno riflette da tempo sul tema dell’identità e della sua perdita, sulla presenza ossessiva del volto umano nella dimensione digitale e mediatica del nostro mondo.
La pittura di Cariati sottolinea tuttavia come, nel contesto attuale, a questa presenza corrisponda un nuovo tipo di smarrimento della dimensione personale e privata legata proprio ai volti che si rendono anonimi non per la loro assenza, ma per la loro ridondanza nell’intreccio elettronico contemporaneo.
Cariati opera dunque attraverso una pittura iconica coniugata spesso alle esperienze di avanguardia del secondo Novecento, utilizzando ad esempio la tecnica delle estroflessioni, che segna l’arte italiana da Burri a Castellani e a Bonalumi, con la volontà di mettere in contatto l’opera con lo spettatore in modo diretto e quasi tattile facendo entrare i suoi personaggi così nello spazio della vita e per creare un nuovo dialogo silenzioso con i visitatori.
In particolare sono i social network il terreno di esplorazione analizzato da Cariati nella sua ricerca, lo spazio condiviso dove la privacy viene invasa e violata, anche e soprattutto per volontà dei soggetti che presentandosi nel palcoscenico degli stessi social network si espongono deliberatamente all’azione di “spionaggio” della propria vita e dei propri segreti, in una sorta di azione voyeuristica collettiva che coinvolge l’intero pianeta nella sua rete di intromissioni e di sguardi connessi a livello globale.
La pittura di Cariati sottolinea tuttavia come, nel contesto attuale, a questa presenza corrisponda un nuovo tipo di smarrimento della dimensione personale e privata legata proprio ai volti che si rendono anonimi non per la loro assenza, ma per la loro ridondanza nell’intreccio elettronico contemporaneo.
Cariati opera dunque attraverso una pittura iconica coniugata spesso alle esperienze di avanguardia del secondo Novecento, utilizzando ad esempio la tecnica delle estroflessioni, che segna l’arte italiana da Burri a Castellani e a Bonalumi, con la volontà di mettere in contatto l’opera con lo spettatore in modo diretto e quasi tattile facendo entrare i suoi personaggi così nello spazio della vita e per creare un nuovo dialogo silenzioso con i visitatori.
In particolare sono i social network il terreno di esplorazione analizzato da Cariati nella sua ricerca, lo spazio condiviso dove la privacy viene invasa e violata, anche e soprattutto per volontà dei soggetti che presentandosi nel palcoscenico degli stessi social network si espongono deliberatamente all’azione di “spionaggio” della propria vita e dei propri segreti, in una sorta di azione voyeuristica collettiva che coinvolge l’intero pianeta nella sua rete di intromissioni e di sguardi connessi a livello globale.
Luoghi
3385912482
Università Del Molise - 2° piano - 2° edificio polifunzionale