Maurizio Cannavacciuolo “Islas y otras historias”
A cura di: Alberto Dambruoso
Presenti in mostra circa trenta dipinti, realizzati con la tecnica dell’olio su tela, che ben documentano la ricerca compiuta dall’artista negli ultimi anni (2013-2017).
Rispetto ai dipinti dei cicli precedenti, caratterizzati da una intensissima tessitura cromatica, divenuta nel tempo una delle cifre dell’artista di origini napoletane, nell’ultima serie presentata in esposizione a prevalere è una fitta trama di segni in bianco e nero, attraversata in alcuni punti dal colore, ora sotto forma di decoro geometrico ora invece attraverso interventi pittorici diretti.
Il colore ritorna ad essere protagonista in diverse opere presenti in mostra, seppur con modalità esecutive completamente diverse rispetto al passato. Alcuni lavori realizzati nello stesso periodo (2013-2017) si contraddistinguono infatti per una colorazione accesa e una stesura del colore per campiture larghe, che rievocano per certi versi il colore piatto della pittura americana degli anni Cinquanta “Color field”.
Ciò che non è cambiata per nulla rispetto alle opere dei cicli precedenti, è la straordinaria capacità di Cannavacciuolo di coinvolgere lo spettatore attraverso una ricchissima tavolozza fatta di segni, colore e soprattutto di racconti, espressione dei suoi molteplici interessi culturali, dalla cultura pop degli anni Sessanta alla conoscenza delle culture medio-orientali o latino- americane, passando per il cinema e la letteratura di tutti i tempi. Ed è anche sempre nel segno dell’horror vacui che anche queste opere devono essere lette; ne resta immutata la forte propensione psicologica nonché il senso enigmatico. Cannavacciuolo crea delle immagini sovrapposte ed intrecciate da geometrie astratte dove significati e significanti si ritrovano sullo stesso piano di rappresentazione e spetta allo spettatore rintracciare i tanti nessi di cui ogni opera è composta.
Rispetto ai dipinti dei cicli precedenti, caratterizzati da una intensissima tessitura cromatica, divenuta nel tempo una delle cifre dell’artista di origini napoletane, nell’ultima serie presentata in esposizione a prevalere è una fitta trama di segni in bianco e nero, attraversata in alcuni punti dal colore, ora sotto forma di decoro geometrico ora invece attraverso interventi pittorici diretti.
Il colore ritorna ad essere protagonista in diverse opere presenti in mostra, seppur con modalità esecutive completamente diverse rispetto al passato. Alcuni lavori realizzati nello stesso periodo (2013-2017) si contraddistinguono infatti per una colorazione accesa e una stesura del colore per campiture larghe, che rievocano per certi versi il colore piatto della pittura americana degli anni Cinquanta “Color field”.
Ciò che non è cambiata per nulla rispetto alle opere dei cicli precedenti, è la straordinaria capacità di Cannavacciuolo di coinvolgere lo spettatore attraverso una ricchissima tavolozza fatta di segni, colore e soprattutto di racconti, espressione dei suoi molteplici interessi culturali, dalla cultura pop degli anni Sessanta alla conoscenza delle culture medio-orientali o latino- americane, passando per il cinema e la letteratura di tutti i tempi. Ed è anche sempre nel segno dell’horror vacui che anche queste opere devono essere lette; ne resta immutata la forte propensione psicologica nonché il senso enigmatico. Cannavacciuolo crea delle immagini sovrapposte ed intrecciate da geometrie astratte dove significati e significanti si ritrovano sullo stesso piano di rappresentazione e spetta allo spettatore rintracciare i tanti nessi di cui ogni opera è composta.
Luoghi
www.emmeotto.net 06 68301127
orario: lun-ven 10.30-13.30 e 14.30-19.30 Ingresso libero