Mattia Moreni - Opere 1964-1999
A cura di: Flaminio Gualdoni
Con questa mostra omaggio all’opera di Mattia Moreni, la Galleria Peccolo di Livorno conclude la serie di personali dedicate ad artisti contemporanei “Grandi isolati”. Artisti che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto della vita hanno deciso di ritirarsi per affrontare nuove tematiche e continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e dalle pressioni dal mercato.
MATTIA MORENI (Pavia 1920 – Ravenna 1999) tra il 1950 e il 1965, con la serie dei suoi famosi “Cartelli in strada” è stato il protagonista indiscusso della pittura espressionista e gestuale definita “informale” che in quegli anni ebbe ampia risonanza mondiale. Esposto in questa mostra
“Nuvola su piccola baracca in Romagna” del 1964 un dipinto di grandi dimensioni, testimonianza significativa delle opere di quell’epoca.
Dopo il 1965, con la serie delle giganti “Angurie” e dei “Paesaggi in disfacimento” Moreni comincia una svolta di lavoro che lo porterà ad un cambiamento radicale dei temi della sua pittura. Si ritira a vivere nella sua casa-studio a Brisighella, vicino alle foci del Po, dove dipinge nuove opere sul tema de “la Regressione della Specie” e la serie de “il Regressivo Consapevole”. Una pittura dai colori carichi di molta materia e consapevolmente rivolta ad una visione selvaggia e primitivista di “Regressione Consapevole” nei confronti della Cultura imperante manieristica e che lui sentiva ormai opprimente. Presente in questa mostra l’esemplare opera del 1990: “Era una lampadina al guinzaglio che volava, ma il pugno gorillesco che pugnava monolitico velleitario non pugna più, con piaga cronica umanoide incurabile”. Saranno queste le opere che esporrà nelle innumerevoli esposizioni in Italia e all’estero dove gli sarà reso il dovuto omaggio per il suo impegno e il suo lavoro.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione dello studioso Flaminio Gualdoni che nello scritto ripercorre le tappe salienti della carriera artistica di questo neo-selvaggio artista.
MATTIA MORENI (Pavia 1920 – Ravenna 1999) tra il 1950 e il 1965, con la serie dei suoi famosi “Cartelli in strada” è stato il protagonista indiscusso della pittura espressionista e gestuale definita “informale” che in quegli anni ebbe ampia risonanza mondiale. Esposto in questa mostra
“Nuvola su piccola baracca in Romagna” del 1964 un dipinto di grandi dimensioni, testimonianza significativa delle opere di quell’epoca.
Dopo il 1965, con la serie delle giganti “Angurie” e dei “Paesaggi in disfacimento” Moreni comincia una svolta di lavoro che lo porterà ad un cambiamento radicale dei temi della sua pittura. Si ritira a vivere nella sua casa-studio a Brisighella, vicino alle foci del Po, dove dipinge nuove opere sul tema de “la Regressione della Specie” e la serie de “il Regressivo Consapevole”. Una pittura dai colori carichi di molta materia e consapevolmente rivolta ad una visione selvaggia e primitivista di “Regressione Consapevole” nei confronti della Cultura imperante manieristica e che lui sentiva ormai opprimente. Presente in questa mostra l’esemplare opera del 1990: “Era una lampadina al guinzaglio che volava, ma il pugno gorillesco che pugnava monolitico velleitario non pugna più, con piaga cronica umanoide incurabile”. Saranno queste le opere che esporrà nelle innumerevoli esposizioni in Italia e all’estero dove gli sarà reso il dovuto omaggio per il suo impegno e il suo lavoro.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione dello studioso Flaminio Gualdoni che nello scritto ripercorre le tappe salienti della carriera artistica di questo neo-selvaggio artista.
Luoghi
http://www.mostre-e-dintorni.blogspot.it 0586.88.85.09
Orari di apertura: h. 10/13 – 16/20 esclusi festivi e lunedì.