Matthew Monahan
A cura di: Ludovico Pratesi
Il Museo Nazionale Romano presenta nella sua sede di Palazzo Altemps una mostra a cura di Ludovico Pratesi dedicata allo sculture californiano Matthew Monahan (1972, Eureka, Stati Uniti).
Otto sculture site-specific poste lungo il percorso di visita del Museo si mischiano con la collezione permanente dell’antico palazzo rinascimentale, suggerendo una riflessione sulle forme, le iconografie e i miti della classicità grazie alla contaminazione con l’arte del nostro tempo. L’esercizio del dialogo e del confronto con il presente stimola una nuova visione del passato e invita a immaginare il futuro.
La ricerca di Monahan si sviluppa intorno all’idea di scultura come una sorta di rovina contemporanea, dove i materiali, le suggestioni archeologiche e la memoria della classicità assumono un aspetto transitorio, si trasformano in suggestivi relitti in bilico tra presente e passato. L’artista attinge a piene mani in un serbatoio di immagini molto ampio che va dalla classicità alla fantascienza, per combinare elementi iconici apparentemente distanti in maniera straniante ma altamente suggestiva.
Un’esposizione che porta il contemporaneo nel cuore di Roma, per mostrare come l’arte si rinnovi e rinasca all’infinito in un gioco di echi che attraversano le epoche.
Organizzazione Galleria Massimo De Carlo.
Otto sculture site-specific poste lungo il percorso di visita del Museo si mischiano con la collezione permanente dell’antico palazzo rinascimentale, suggerendo una riflessione sulle forme, le iconografie e i miti della classicità grazie alla contaminazione con l’arte del nostro tempo. L’esercizio del dialogo e del confronto con il presente stimola una nuova visione del passato e invita a immaginare il futuro.
La ricerca di Monahan si sviluppa intorno all’idea di scultura come una sorta di rovina contemporanea, dove i materiali, le suggestioni archeologiche e la memoria della classicità assumono un aspetto transitorio, si trasformano in suggestivi relitti in bilico tra presente e passato. L’artista attinge a piene mani in un serbatoio di immagini molto ampio che va dalla classicità alla fantascienza, per combinare elementi iconici apparentemente distanti in maniera straniante ma altamente suggestiva.
Un’esposizione che porta il contemporaneo nel cuore di Roma, per mostrare come l’arte si rinnovi e rinasca all’infinito in un gioco di echi che attraversano le epoche.
Organizzazione Galleria Massimo De Carlo.
Luoghi
http://archeoroma.beniculturali.it 06 39967700 06 39967700
orario:dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.45 - Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude alle 19.00