Matteo Montani. The Glow and the Glare
A cura di: Testo di Alberto Zanchetta
Luca Tommasi è lieto di annunciare la seconda personale di Matteo Montani presso gli spazi della galleria di Via Tadino 15. La mostra si terrà dal 1 aprile al 05 maggio 2017, con inaugurazione il 31 marzo In mostra grandi opere realizzate su carta abrasiva intelata, in cui spicca una pittura policroma fatta di olio e polveri metalliche che declinano in diverse qualità di oro zecchino, bronzo e rame.
Le luminescenti qualità dei metalli sono la chiave percettiva di queste nuove opere di Matteo Montani. Sono opere che, per la loro natura cangiante e riflettente, entrano in intimo rapporto con lo scorrere del tempo e il variare della luce. Proprio come la luce, anche il tempo finisce qui per espandersi ovunque, subendo stillicidi e vaporizzazioni. L’artista ammette che la principale suggestione delle sue opere recenti è data dall'alba e dall'imbrunire, proprio perché ogni dipinto vive di luce riflessa – anziché diretta – raccolta dal metallo che, riverberandola, si illumina. Questo è il momento in cui tutto può accadere: è il momento del passaggio tra la luce e il buio, e viceversa. Come le Icone, anche questi quadri si attivano e svelano il loro luccicante murmure, ci mostrano le forme allignare e/o elevarsi, ma soprattutto sprigionano un’aurea che non inebria soltanto lo sguardo ma sembra penetrare lo spettatore come una lama sottile. Nei quadri dell’artista si avvera quello che Pavel Florenskij descrive come il passaggio tra il fisico e il metafisico, tra il corpo e lo spirito; accogliendo questa trasformazione, l'opera diventa “filtro visibile” e spalanca la “porta regale" che mette in comunicazione l’esperienza retinica con un’esperienza più mistica e intimistica. Ancora una volta, Matteo Montani ci offre l’avventura della pittura nella sua [in]finitezza di luce-materia, attraverso il tempo e non soltanto all’interno dello spazio.
Le luminescenti qualità dei metalli sono la chiave percettiva di queste nuove opere di Matteo Montani. Sono opere che, per la loro natura cangiante e riflettente, entrano in intimo rapporto con lo scorrere del tempo e il variare della luce. Proprio come la luce, anche il tempo finisce qui per espandersi ovunque, subendo stillicidi e vaporizzazioni. L’artista ammette che la principale suggestione delle sue opere recenti è data dall'alba e dall'imbrunire, proprio perché ogni dipinto vive di luce riflessa – anziché diretta – raccolta dal metallo che, riverberandola, si illumina. Questo è il momento in cui tutto può accadere: è il momento del passaggio tra la luce e il buio, e viceversa. Come le Icone, anche questi quadri si attivano e svelano il loro luccicante murmure, ci mostrano le forme allignare e/o elevarsi, ma soprattutto sprigionano un’aurea che non inebria soltanto lo sguardo ma sembra penetrare lo spettatore come una lama sottile. Nei quadri dell’artista si avvera quello che Pavel Florenskij descrive come il passaggio tra il fisico e il metafisico, tra il corpo e lo spirito; accogliendo questa trasformazione, l'opera diventa “filtro visibile” e spalanca la “porta regale" che mette in comunicazione l’esperienza retinica con un’esperienza più mistica e intimistica. Ancora una volta, Matteo Montani ci offre l’avventura della pittura nella sua [in]finitezza di luce-materia, attraverso il tempo e non soltanto all’interno dello spazio.
Luoghi
http://www.lucatommasi.it 335 242433
(entrata anche da via Casati) - Orari mostra: dal martedì al sabato 12,00 / 19,00