Massimo Palumbo. ”La musica che ci piace”
A cura di: Fabio D’Achille
In esposizione quattordici opere, tra quadri e installazioni, che attraversano circa quindici anni della carriera dell’artista/architetto, la cui poetica è incentrata sul Minimalismo e sull’Arte Povera, su una concezione etica dell’Arte volta a una critica costruttiva della società contemporanea.
Il titolo della mostra è in stretta relazione con il luogo che l’accoglie, come spiega Palumbo: “una situazione ambientale, uno spazio che non poteva in noi non suscitare pensieri, riflessioni con l' idea del fare nel senso e nella direzione di poter mettere insieme lavori, possibilità e contenuti che poi altro non sono che "....la musica che ci piace (…) Una mostra messa su forse in modo casuale, un puzzle con opere, pezzi apparentemente diversi tra loro, ma che sono legate dal file rouge dei "suoni" delle "note" che a noi piacciono” .
All’ingresso dell’edificio troviamo una grande installazione, “Il grande leggio”, realizzata nel 1992 e composta da ferro, filo di lana e carta da musica, materiali semplici che ribadiscono ancora una volta la predilezione dell’artista per l’Arte Povera.
Nella sala antistante l’ingresso dell’Auditorium/Galleria Musicale d’Arte Contemporanea l’ultima installazione in ordine di tempo: " a piedi, un fiume possente ma silenzioso " (2015), su cui l’artista afferma:
“Un lavoro "criptico" direbbe qualcuno, nel senso del dire e del non dire .
Di sicuro su un piano bianco 200x200 è poggiato, ritorna un rotolo avvolto ed un lungo filo spinato attraversa in diagonale il piano di riferimento. A lato di tale piano un cuscino bianchissimo e diremmo anche di una certa eleganza nella sua purezza e nella sua fattura.
Sopra il cuscino poggiato uno strumento, questa volta non sporco di grasso, come capita di vederlo, ma questa volta pulito, addirittura d'orato: è un tronchese...
Un arnese semplice ma molto utile in alcune pieghe della vita degli umani. Un arnese che migliaia e migliaia di uomini e donne in momenti difficili della loro vita avrebbero voluto avere a disposizione :.......a piedi, un fiume possente ma silenzioso.
E il pensiero va ai tanti migranti visti nelle settimane scorse attraversare i territori d’Europa ed essere respinti da una frontiera all’altra”.
Tra queste due installazioni si snoda il resto della mostra, che, afferma ancora l’artista, “va a raccontare la storia e la contemporaneità che a noi interessa”.
Il titolo della mostra è in stretta relazione con il luogo che l’accoglie, come spiega Palumbo: “una situazione ambientale, uno spazio che non poteva in noi non suscitare pensieri, riflessioni con l' idea del fare nel senso e nella direzione di poter mettere insieme lavori, possibilità e contenuti che poi altro non sono che "....la musica che ci piace (…) Una mostra messa su forse in modo casuale, un puzzle con opere, pezzi apparentemente diversi tra loro, ma che sono legate dal file rouge dei "suoni" delle "note" che a noi piacciono” .
All’ingresso dell’edificio troviamo una grande installazione, “Il grande leggio”, realizzata nel 1992 e composta da ferro, filo di lana e carta da musica, materiali semplici che ribadiscono ancora una volta la predilezione dell’artista per l’Arte Povera.
Nella sala antistante l’ingresso dell’Auditorium/Galleria Musicale d’Arte Contemporanea l’ultima installazione in ordine di tempo: " a piedi, un fiume possente ma silenzioso " (2015), su cui l’artista afferma:
“Un lavoro "criptico" direbbe qualcuno, nel senso del dire e del non dire .
Di sicuro su un piano bianco 200x200 è poggiato, ritorna un rotolo avvolto ed un lungo filo spinato attraversa in diagonale il piano di riferimento. A lato di tale piano un cuscino bianchissimo e diremmo anche di una certa eleganza nella sua purezza e nella sua fattura.
Sopra il cuscino poggiato uno strumento, questa volta non sporco di grasso, come capita di vederlo, ma questa volta pulito, addirittura d'orato: è un tronchese...
Un arnese semplice ma molto utile in alcune pieghe della vita degli umani. Un arnese che migliaia e migliaia di uomini e donne in momenti difficili della loro vita avrebbero voluto avere a disposizione :.......a piedi, un fiume possente ma silenzioso.
E il pensiero va ai tanti migranti visti nelle settimane scorse attraversare i territori d’Europa ed essere respinti da una frontiera all’altra”.
Tra queste due installazioni si snoda il resto della mostra, che, afferma ancora l’artista, “va a raccontare la storia e la contemporaneità che a noi interessa”.
Luoghi
www.conslatina.it 0773 664173 0773 661678
orario: lun-ven 8.30-20.30, sab 8.30-13