Massimo Giorgi “Volti d’altrove”
A cura di: Romina Guidelli
Giovedì 30 maggio alle ore 18.00 presso la galleria Horti Lamiani di Roma, sita in via Giolitti 163, sarà inaugurata la mostra Volti d’altrove di Massimo Giorgi. La mostra presenterà al pubblico un’importante selezione delle opere di Massimo Giorgi, appartenenti all’ultima produzione, datate dall’anno 2016 al 2019. Oltre alle affollate e grandi tele, sarà esposta per la prima volta anche la Serie dei Volti (40 opere, 35x28 cm circa, cadauna), preziosi ritratti realizzati dall’artista negli ultimi due anni (2018-2019).Scrive la curatrice Romina Guidelli:
“Le opere di Massimo Giorgi portano a galla l’invisibile. In ogni tela, corale o essenziale quando dedicata a un solo ritratto, appare un patchwork di linea 'asciutta' e 'carico' colore guidato da un gesto istintivo ma controllato, che caratterizza figure con corpi spezzati e occhi sbarrati, o totalmente serrati, assolutamente indipendenti anche quando ritratte in affollata compagnia, dalle espressioni impressionate e lisergiche fino al grottesco. I protagonisti delle sue tele sembrano aver assorbito, risucchiato l’aria dei luoghi che abitano, spesso insalubre; la loro immagine 'porta addosso' le molecole di un ossigeno così feroce da influenzarne movimenti e volti fino a renderli prodotto e prosecuzione di un tempo che pare sacrificare l'umano in favore di un'ignota e inarrestabile evoluzione della specie”.
E aggiunge sull’opera in relazione al tempo:
“Massimo Giorgi dimostra la ferrea volontà di aggredire il tempo per concorrere ad esso: il tempo delle immagini sempre fresche, superate quando ancora acerbe, il cui potenziale appena accennato è soppresso da una nuova invasione/visione. È nostro il tempo delle grandi ‘abbuffate’ mai digerite, delle immagini 'tossiche' fino al punto di volerne sempre altre e sempre nuove. Il racconto di questa voracissima attualità nel lavoro di Giorgi avviene attraverso la genesi di un linguaggio pittorico inizialmente profondamente grafico, capace di trascrivere le velocità del contemporaneo attraverso una rapidità esecutiva che non gli consenta di rimanerne indietro, di partecipare in maniera attiva al presente, per poi decidere quando bloccare il tempo nell'opera e concedersi/concederci una meditazione”.
Luoghi
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