Mario Santoro - Woith “Senza tregua”
A cura di: Francesca Pietracci
Acta International, storico spazio espositivo romano dedicato alla fotografia, riapre la stagione con la mostra personale di Mario Santoro – Woith intitolata “Senza tregua”e curata da Francesca Pietracci.
Il tema affrontato dall’artista è quello del degrado al quale sono incessantemente sottoposti il nostro paesaggio urbano e le nostre vite. Paesaggi in bianco e nero raffiguranti autostrade, gallerie, tralicci e trasporti speciali costituiscono il soggetto delle sue immagini. Quantità di cemento, di ferro e di asfalto, visioni senza speranza, ma allo stesso tempo dense di poesia, di nostalgia e di languore. Le ombre prevalgono sulla luce e le atmosfere notturne sono appena punteggiate da piccoli fari di automobili o da lampioni visti in lontananza. Tuttavia la notte e la foschia appaiono come vellutate grazie alle tecniche di stampa sperimentale sviluppate dall’artista e alla qualità della carta di supporto. E a dare un effetto ancora più intimo sono le piegature che corrono lungo la superficie, come se si trattasse di un piccolo foglio di appunti appena uscito dalla tasca. Se dunque, come sostiene lo stesso artista, “l’umanità è dannata”, tuttavia le sue foto aprono uno spiraglio nel versante della sensibilità, grazie alla quale l’essere umano potrebbe ancora raggiungere uno stato di empatia con la natura, con le città, con il pianeta.
Il tema affrontato dall’artista è quello del degrado al quale sono incessantemente sottoposti il nostro paesaggio urbano e le nostre vite. Paesaggi in bianco e nero raffiguranti autostrade, gallerie, tralicci e trasporti speciali costituiscono il soggetto delle sue immagini. Quantità di cemento, di ferro e di asfalto, visioni senza speranza, ma allo stesso tempo dense di poesia, di nostalgia e di languore. Le ombre prevalgono sulla luce e le atmosfere notturne sono appena punteggiate da piccoli fari di automobili o da lampioni visti in lontananza. Tuttavia la notte e la foschia appaiono come vellutate grazie alle tecniche di stampa sperimentale sviluppate dall’artista e alla qualità della carta di supporto. E a dare un effetto ancora più intimo sono le piegature che corrono lungo la superficie, come se si trattasse di un piccolo foglio di appunti appena uscito dalla tasca. Se dunque, come sostiene lo stesso artista, “l’umanità è dannata”, tuttavia le sue foto aprono uno spiraglio nel versante della sensibilità, grazie alla quale l’essere umano potrebbe ancora raggiungere uno stato di empatia con la natura, con le città, con il pianeta.
Luoghi
http://www.actainternational.it 064742005
direzione : Giovanna Pennacchi - orario: dal martedì al sabato ore 16.00 – 19.30