Mario Raciti. Natura Oltre
A cura di: Claudio Cerritelli
Visioni di Mario Raciti sul paesaggio dell'Alto Garda
Dopo alcune esplorazioni del territorio dell’Alto Garda avvenute nel mese di novembre 2014, Mario Raciti si è dedicato ad un ciclo di opere su carta che restituiscono all’osservatore differenti percorsi immaginativi intorno ai luoghi che lo hanno maggiormente sedotto, sia dal punto di vista naturalistico sia da quello più indeterminato e sfuggente che implica la possibilità di portarsi oltre il visibile, verso le zone instabili della visione sospesa, straniante, errante.
Il titolo scelto dall’artista per questa esposizione (Natura Oltre) indica lo sconfinamento immaginativo che le morfologie paesaggio hanno suscitato tenendo aperto quel carattere di presenza-assenza dell’immagine che costituisce l’identità costante della sua ricerca, processo d’invenzione e rivelazione dell’invisibile.
Questo ciclo di opere è ancor più significativo in quanto - nel contesto di ricerca che Raciti conduce da diversi decenni intorno alle forme dell’ignoto- esso si pone come una felice digressione, un racconto di molteplici avvistamenti che si apre e si chiude in modo autonomo e compiuto, nel rispetto del referente naturalistico. Attraverso circa sessanta fogli di diversa dimensione (disegni, inchiostri, tempere, tecniche miste) la mostra raccoglie nuclei di immagini relative a luoghi, forme naturali, panorami che da minimi dettagli si aprono verso il respiro dell’altrove, con intuizioni spaziali che affermano l’oltrepassamento delle forme conosciute.
La svettante rocca di Arco, le rocce scoscese del Ponale, le gallerie della gardesana occidentale, la cascata del Varone, le trasfigurazioni del monte Brione, la riscoperta simbolica dei cimiteri, il panorama con le sponde del lago, i crinali dei monti visti da lontano, le vie e i camminamenti dentro le vegetazioni, il profilo degli uliveti e il ritmo spaziale dei cipressi. Sono questi i luoghi ricorrenti che hanno attirato l’artista nel suo viaggio tra le atmosfere evocative della natura gardesana, intuizioni figurali che esprimono lo stupore e l’incanto del paesaggio, ma anche quel senso di sottile smarrimento che Raciti coltiva come valore necessario al suo modo di creare segni e colori. Si tratta di una sequenza di visioni poetiche che rimandano alle energie profonde dell’inconscio, agli impulsi inquieti dell’immaginazione, alle avventure grafico-cromatiche che sono una preziosa lezione di sguardo che privilegia il flusso della fantasia tra meditazione e trasfigurazione interiore.
Per l’occasione verrà pubblicato il catalogo delle opere esposte introdotte da un saggio critico del curatore Claudio Cerritelli, docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Dopo alcune esplorazioni del territorio dell’Alto Garda avvenute nel mese di novembre 2014, Mario Raciti si è dedicato ad un ciclo di opere su carta che restituiscono all’osservatore differenti percorsi immaginativi intorno ai luoghi che lo hanno maggiormente sedotto, sia dal punto di vista naturalistico sia da quello più indeterminato e sfuggente che implica la possibilità di portarsi oltre il visibile, verso le zone instabili della visione sospesa, straniante, errante.
Il titolo scelto dall’artista per questa esposizione (Natura Oltre) indica lo sconfinamento immaginativo che le morfologie paesaggio hanno suscitato tenendo aperto quel carattere di presenza-assenza dell’immagine che costituisce l’identità costante della sua ricerca, processo d’invenzione e rivelazione dell’invisibile.
Questo ciclo di opere è ancor più significativo in quanto - nel contesto di ricerca che Raciti conduce da diversi decenni intorno alle forme dell’ignoto- esso si pone come una felice digressione, un racconto di molteplici avvistamenti che si apre e si chiude in modo autonomo e compiuto, nel rispetto del referente naturalistico. Attraverso circa sessanta fogli di diversa dimensione (disegni, inchiostri, tempere, tecniche miste) la mostra raccoglie nuclei di immagini relative a luoghi, forme naturali, panorami che da minimi dettagli si aprono verso il respiro dell’altrove, con intuizioni spaziali che affermano l’oltrepassamento delle forme conosciute.
La svettante rocca di Arco, le rocce scoscese del Ponale, le gallerie della gardesana occidentale, la cascata del Varone, le trasfigurazioni del monte Brione, la riscoperta simbolica dei cimiteri, il panorama con le sponde del lago, i crinali dei monti visti da lontano, le vie e i camminamenti dentro le vegetazioni, il profilo degli uliveti e il ritmo spaziale dei cipressi. Sono questi i luoghi ricorrenti che hanno attirato l’artista nel suo viaggio tra le atmosfere evocative della natura gardesana, intuizioni figurali che esprimono lo stupore e l’incanto del paesaggio, ma anche quel senso di sottile smarrimento che Raciti coltiva come valore necessario al suo modo di creare segni e colori. Si tratta di una sequenza di visioni poetiche che rimandano alle energie profonde dell’inconscio, agli impulsi inquieti dell’immaginazione, alle avventure grafico-cromatiche che sono una preziosa lezione di sguardo che privilegia il flusso della fantasia tra meditazione e trasfigurazione interiore.
Per l’occasione verrà pubblicato il catalogo delle opere esposte introdotte da un saggio critico del curatore Claudio Cerritelli, docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Luoghi
http://www.museoaltogarda.it 0464 573869 0464 573868
marzo-maggio | ottobre-novembre: mar-dom 10.00-18.00 giugno-settembre: lun-dom 10.00-18.00 27 dicembre - 6 gennaio: 10.00-18.00 (chiuso 1 gennaio) Ingresso: euro 3