Mario Palma “Germinazioni di materia”
A cura di: Testi di Marcello Carlino e di Sandro Bottoni
Giovedì 9 maggio 2019,dalle ore 17.00 presso Movimento Aperto, via Duomo 290/C , Napoli, si inaugura la personale di Mario Palma “Germinazioni di materia”, introdotta dai testi di Marcello Carlino e di Sandro Bottoni. In mostra un ciclo di 15 opere di media dimensione, rigorosamente olio su tela, su quello che è un tema ricorrente nella sua pittura. La mostra resterà aperta fino al 31 maggio, lunedì e martedì ore 17-19, venerdì ore 10.30-12.30 e su appuntamento.
Con una accorta puntualità da miniaturista, riprendendo e lavorando per sezioni di immagini le pietre che sono metafore della sostanza dura della terra che abitiamo, Mario Palma raccoglie i legati memoriali della materia e li dispone in sequenza, ne fa movimento di corrispondenze potenziali: le sue opere, l’una dopo l’altra e apparenza dopo apparenza, sembrano disegnarne la storia: una storia di varianti di forme e di colori su di un plafond che manifesta elementi di persistenza. Sono varianti come mirabolanti capitoli di un libro della natura letto e riscritto nel linguaggio “aprente” della pittura; e però nei loro interstizi necessariamente è fatto appello al soggetto, è volto invito all’io, e la materia, restando materia, si dematerializza: i frammenti di una psiche profonda che abita in noi, le immagini archetipe che ci accomunano offrendosi da diorama simbolico, le stanze del rimosso piene di silenzio, i riflessi di un’origine che precede ogni realtà narrabile, la sospensione del tempo che muta in surrealtà un inabissamento ipogeo, le libere associazioni dei sogni rifrangono così e sventagliano, per impulsi di luci e di accensioni cromatiche, i loro fotogrammi. E sulle tele di Mario Palma il linguaggio di una pittura che dialoga con l’informale pullula di segni germinanti”.
Scrive Marcello Carlino: Sandro Bottoni segnala come la passione per viaggi in paesi lontani, apparentemente in contrasto con l’indole pacata, di Mario Palma, giochi un ruolo importante nella sua pittura : “Con pulizia e con chiarezza sempre.Così tutta la sua produzione pittorica, di un’identità prettamente propria, anche maculata di atmosfere metafisiche, anche venata di riverberi surrealisti. Così gli aquiloni, anime sfinite fin dentro i fili più profondi; le conchiglie, in trasparenti bolle di ricordi; le aurore, screziate dei mutismi del cuore; i deserti e i paesaggi americani, cesellati nella memoria di acque; i nastri tubolari, dna di sentimenti antichi e di pulsioni future. Così queste “Germinazioni di materia”, opere prodotte in tre periodi diversi, che si susseguono come ritorni d’amore. Infatti, Mario Palma sente forte, qui, i suoi battiti di passione e le sue pulsazioni d’anima, divenendo un’unica cosa con i colori, con le strisce di materia in genesi, che profondono un silenzio da dove le parole provengono e dove ritornano a creare ricami di ghiaccio, diamantine cellule di vita, geografie di emozioni per un auspicabile mondo nuovo e migliore.
Con una accorta puntualità da miniaturista, riprendendo e lavorando per sezioni di immagini le pietre che sono metafore della sostanza dura della terra che abitiamo, Mario Palma raccoglie i legati memoriali della materia e li dispone in sequenza, ne fa movimento di corrispondenze potenziali: le sue opere, l’una dopo l’altra e apparenza dopo apparenza, sembrano disegnarne la storia: una storia di varianti di forme e di colori su di un plafond che manifesta elementi di persistenza. Sono varianti come mirabolanti capitoli di un libro della natura letto e riscritto nel linguaggio “aprente” della pittura; e però nei loro interstizi necessariamente è fatto appello al soggetto, è volto invito all’io, e la materia, restando materia, si dematerializza: i frammenti di una psiche profonda che abita in noi, le immagini archetipe che ci accomunano offrendosi da diorama simbolico, le stanze del rimosso piene di silenzio, i riflessi di un’origine che precede ogni realtà narrabile, la sospensione del tempo che muta in surrealtà un inabissamento ipogeo, le libere associazioni dei sogni rifrangono così e sventagliano, per impulsi di luci e di accensioni cromatiche, i loro fotogrammi. E sulle tele di Mario Palma il linguaggio di una pittura che dialoga con l’informale pullula di segni germinanti”.
Scrive Marcello Carlino: Sandro Bottoni segnala come la passione per viaggi in paesi lontani, apparentemente in contrasto con l’indole pacata, di Mario Palma, giochi un ruolo importante nella sua pittura : “Con pulizia e con chiarezza sempre.Così tutta la sua produzione pittorica, di un’identità prettamente propria, anche maculata di atmosfere metafisiche, anche venata di riverberi surrealisti. Così gli aquiloni, anime sfinite fin dentro i fili più profondi; le conchiglie, in trasparenti bolle di ricordi; le aurore, screziate dei mutismi del cuore; i deserti e i paesaggi americani, cesellati nella memoria di acque; i nastri tubolari, dna di sentimenti antichi e di pulsioni future. Così queste “Germinazioni di materia”, opere prodotte in tre periodi diversi, che si susseguono come ritorni d’amore. Infatti, Mario Palma sente forte, qui, i suoi battiti di passione e le sue pulsazioni d’anima, divenendo un’unica cosa con i colori, con le strisce di materia in genesi, che profondono un silenzio da dove le parole provengono e dove ritornano a creare ricami di ghiaccio, diamantine cellule di vita, geografie di emozioni per un auspicabile mondo nuovo e migliore.
Luoghi
3332229274
orari: Mercoledì e Venerdì, ore 17:00 – 19:00, giovedì ore 10.30-12.30 e su appuntamento