Mariangela Calabrese "interferenze progressive"
A cura di: Testi critici di Marcello Carlino e Rocco Zani

Marcello Carlino
Il senso di una mostra è il senso di un percorso codificato. Come se l’osservazione “disciplinata” di un viaggio (quello che all’artista appartiene comunque, come violazione o punteggiatura, indicatore o consapevolezza) non fosse un blando esercizio di sopravvivenza o di asilo, piuttosto il cortile arioso dove disporre la traccia morale della propria volontà. Almeno per Mariangela Calabrese. Nulla è accidentalmente occasionale. Nulla è offerto come precario sostentamento o rendiconto doveroso . Ecco allora che la mostra ordinata nei magnifici spazi del Museo Emilio Greco pare farsi – ancora una volta – luogo di decifrazione del tempo trascorso. In questo caso del tempo recente, frenetico, traboccante, eppure ricco di una “musicalità” inedita, appassionata. Perché nessun tempo vissuto è agora di quello presente. Chi, come me, ha avuto la sorte di pedinare il cammino della Calabrese pittrice ha scoperto, via via, ogni declinazione, ogni dissolvimento. Le pause, il silenzio, le esitazioni, il rinvenimento di una luce fino allora celata, il senso – anche in questo caso – di indagare tra i fotogrammi di un nuovo sillabario. A me pare sia questa, la sua nuova stagione pittorica. Di intendimenti e di rotte. Il chiaro tentativo di rimuovere le frontiere della forma, il suo disfacimento plastico in una sorta di sedimentazione cromatica, finanche il dissolvimento o l’abrogazione dei profili (significative le scalfitture rigate nei “corpi” di talune opere) provoca - in un contraltare bilanciato – non già un disorientamento dello sguardo, piuttosto l’ accesso dello stesso ad una dimensione di intima ispezione. E’ allora che il “notturno” immaginato e riflesso si fa marea tonale, spirale di umori, crocevia del tragico e del ripensamento, di bagliori e di sfinimento. Incrocio della sua esistenza e delle nostre vite che ne saccheggiano l’ascolto. Come a riversare nelle pendenze e nelle diavolerie del colore – assoluto protagonista – ogni suo (e nostro) tentativo di annunciare, di offrire, di informare. O, forse, di intendere.
Rocco Zani
Luoghi
ufficiocultura@comune.sabaudia.latina.it http://www.comune.sabaudia.latina.it/index.php/turismo-a-cultura/musei/emilio-greco
orario:dal martedì al venerdì dalle ore 16,00 alle ore 19,00 Sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 dalle ore 16,00 alle ore 19,00