Mariangela Calabrese e Maria Credidio “SOTTOVOCE”
A cura di: Rocco Zani
Una titolazione – Sottovoce – che non ha rimandi inusuali o sibillini. Come a svolgersi in un silenzio misurato, in una sorta di “assenza” che si fa condizione dello sguardo e dell’azione. In tutto ciò il luogo è preminente. La sala espositiva del MAC di Guarcino, sulla sommità quasi ancestrale del borgo, si apre a due percorsi autonomi – entrambi al femminile - e perfino distanti nel loro spiegarsi tra intendimenti, ipotesi, affermazioni. Le icone di Mariangela Calabrese, in fondo mappature di un territorio immaginifico e profondamente intimo, sembrano quasi scindersi in reperti dorati, sotterranei, segreti, preziosi, al pari della doratura che ne fa ritrovamenti irripetibili e al contempo molteplici. Si affida alle geometrie dello spazio Maria Credidio, quelle che segnano indugi e ripartenze quali sono, in verità, i transiti dell’umano divenire; misurando le relazioni per didascalie di segni, di angoli, di capillari legami: tra memorie celate e rifiati.Luoghi
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