Maria Pia Daidone. Oronero
A cura di: Tiziana De Tora
La mostra della scultrice napoletana segna l'inizio di un nuovo ciclo e celebra l'apertura di Ù Arte, un inedito spazio espositivo dedicato all'arte contemporanea in tutte le sue declinazioni.“Oro Nero” è il titolo di un percorso attraverso le suggestive opere di Maria Pia Daidone, artista dall'impronta fortemente materica, dedita da anni alla manipolazione e trasformazione creativa dei materiali.
“Scultrice” è solo un'etichetta, perché la Daidone attraversa l'arte mediante l'uso di cartone, rame, legno, creando elementi scultorei, ma anche pittorico/segnici e immergendoli spesso in teche di plexiglas, per preservarne la memoria, componente sempre presente nelle sue creazioni, dai libri d'artista, alle valigie della memoria appunto, in cui ognuno può preservare/conservare le proprie esperienze, i sogni, gli incubi e le presenze dell'immaginario. Di volta in volta, un semplice brandello di cartone ci appare come “ordito” o corteccia d'albero, oppure tra le sue trame dorate scorgiamo un “uccello in volo” o dei “fiori dorati”.
“La ricerca della natura è fondamentale; è importante studiarla con l'occhio del cuore e della mente per scoprire ciò che nasconde. (…) La mia indagine attuale s'incentra sullo studio dei materiali. Ho privilegiato il rame, il cartone, il plexiglass. Il primo perché è duttile nella lavorazione, ricorda la sacralità, dà energia e ha la luminosità accesa dell'oro. Il secondo, con un'adeguata lavorazione, perde totalmente la propria identità e diventa altro. Il plexiglas usato come rivestimento esalta i materiali e li cristallizza in un'atmosfera senza tempo”.
Vedere le creazioni di Maria Pia Daidone è intraprendere un viaggio, con la mente e con il cuore, in mondi sospesi nel tempo, quasi mistici, in cui ogni elemento è impregnato di una sacralità inaspettata, che ci resta dentro lasciando un segno indelebile nella nostra memoria di osservatori.
“Scultrice” è solo un'etichetta, perché la Daidone attraversa l'arte mediante l'uso di cartone, rame, legno, creando elementi scultorei, ma anche pittorico/segnici e immergendoli spesso in teche di plexiglas, per preservarne la memoria, componente sempre presente nelle sue creazioni, dai libri d'artista, alle valigie della memoria appunto, in cui ognuno può preservare/conservare le proprie esperienze, i sogni, gli incubi e le presenze dell'immaginario. Di volta in volta, un semplice brandello di cartone ci appare come “ordito” o corteccia d'albero, oppure tra le sue trame dorate scorgiamo un “uccello in volo” o dei “fiori dorati”.
“La ricerca della natura è fondamentale; è importante studiarla con l'occhio del cuore e della mente per scoprire ciò che nasconde. (…) La mia indagine attuale s'incentra sullo studio dei materiali. Ho privilegiato il rame, il cartone, il plexiglass. Il primo perché è duttile nella lavorazione, ricorda la sacralità, dà energia e ha la luminosità accesa dell'oro. Il secondo, con un'adeguata lavorazione, perde totalmente la propria identità e diventa altro. Il plexiglas usato come rivestimento esalta i materiali e li cristallizza in un'atmosfera senza tempo”.
Vedere le creazioni di Maria Pia Daidone è intraprendere un viaggio, con la mente e con il cuore, in mondi sospesi nel tempo, quasi mistici, in cui ogni elemento è impregnato di una sacralità inaspettata, che ci resta dentro lasciando un segno indelebile nella nostra memoria di osservatori.
Luoghi
www.casadiu.com/u-arte.html 081 19136651
orari : tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 - dom e lun mattina chiuso ( possono variare: si chiede di verificare sempre via telefono)