Marco Ferri. In-costante rilevanza
A cura di: Monica Morotti -Testo di Vittoria Broggini
Le opere di Marco Ferri hanno come comun denominatore la ricerca della simmetria. Una simmetria ottenuta tramite forme geometriche astratte, ripetizioni cromatiche, tastiere di toni e “ostinati ritmi” visivi.
Il rimando alla musica non è casuale. La struttura compositiva delle opere di Ferri richiama alla mente quella musicale; al lirismo dell’astrazione si aggiunge la costruzione di uno spazio che è non solo pittorico, ma plastico e dinamico insieme, concreto e sensibile, capace di evocare paesaggi naturali e forme organiche.
L’opera di Ferri porta memoria della forte impronta manuale e gestuale che sostiene tutto il processo di costruzione. La scelta di materiali come il legno, la tela, il cartone, le colle, i pigmenti e la cera, implica e al tempo stesso permette durante la lavorazione il tempo lento di una continua riconfigurazione delle geometrie da parte dell’artista, alla ricerca di un rilievo costante delle componenti visive dell’opera.
Il titolo della mostra, “In-costante rilevanza”, così come i titoli dati dall’artista alle serie di opere, sottolinea la volontà di affidare allo spettatore il divenire incessante della forma, rendendo attivo il punto di vista affinché compia la costruzione del movimento, ceda ai continui scarti visivi e si sposti assieme al dinamismo cromatico e formale dovuto all’incidenza della luce sui volumi, sulle superfici e sulla materia pittorica.
Consideriamo, ad esempio, la serie significativamente intitolata Per certi versi. In essa la materia - pittorica e scultorea - si eleva da un gioco di geometrie “frattali”, venendo incontro all’occhio di chi guarda, per certi versi obbligato a ripetere il processo creativo di iterazione, e conseguente concretizzazione, delle forme che sta alla sua base.
Tale scelta è sottolineata da altre opere di Marco Ferri. Nella serie Con occhio di riguardo l’idea di fondo è infatti quella di installare in determinati spazi opere create appositamente, per poi fotografarle. In seguito l’artista interviene sulla bidimensionalità della foto trasformandola in rilievo e dotandola della plasticità tridimensionale.
Si comprende così il titolo del progetto. “Riguardo” significa, insieme, “rispetto”, “atto del guardare” e “guardare un’altra volta”: lo spettatore è collocato in relazione all’oggetto in un punto di vista nuovo e diverso rispetto a quello ordinario.
Ecco perché le opere di Marco Ferri camminano in bilico tra la definizione pittorica e quelle scultorea. La tridimensionalità di queste ultime si configura come il logico esito di un processo di ricerca, continuamente in progress, di una “incompiuta compiutezza”.
Vittoria Broggini
Il rimando alla musica non è casuale. La struttura compositiva delle opere di Ferri richiama alla mente quella musicale; al lirismo dell’astrazione si aggiunge la costruzione di uno spazio che è non solo pittorico, ma plastico e dinamico insieme, concreto e sensibile, capace di evocare paesaggi naturali e forme organiche.
L’opera di Ferri porta memoria della forte impronta manuale e gestuale che sostiene tutto il processo di costruzione. La scelta di materiali come il legno, la tela, il cartone, le colle, i pigmenti e la cera, implica e al tempo stesso permette durante la lavorazione il tempo lento di una continua riconfigurazione delle geometrie da parte dell’artista, alla ricerca di un rilievo costante delle componenti visive dell’opera.
Il titolo della mostra, “In-costante rilevanza”, così come i titoli dati dall’artista alle serie di opere, sottolinea la volontà di affidare allo spettatore il divenire incessante della forma, rendendo attivo il punto di vista affinché compia la costruzione del movimento, ceda ai continui scarti visivi e si sposti assieme al dinamismo cromatico e formale dovuto all’incidenza della luce sui volumi, sulle superfici e sulla materia pittorica.
Consideriamo, ad esempio, la serie significativamente intitolata Per certi versi. In essa la materia - pittorica e scultorea - si eleva da un gioco di geometrie “frattali”, venendo incontro all’occhio di chi guarda, per certi versi obbligato a ripetere il processo creativo di iterazione, e conseguente concretizzazione, delle forme che sta alla sua base.
Tale scelta è sottolineata da altre opere di Marco Ferri. Nella serie Con occhio di riguardo l’idea di fondo è infatti quella di installare in determinati spazi opere create appositamente, per poi fotografarle. In seguito l’artista interviene sulla bidimensionalità della foto trasformandola in rilievo e dotandola della plasticità tridimensionale.
Si comprende così il titolo del progetto. “Riguardo” significa, insieme, “rispetto”, “atto del guardare” e “guardare un’altra volta”: lo spettatore è collocato in relazione all’oggetto in un punto di vista nuovo e diverso rispetto a quello ordinario.
Ecco perché le opere di Marco Ferri camminano in bilico tra la definizione pittorica e quelle scultorea. La tridimensionalità di queste ultime si configura come il logico esito di un processo di ricerca, continuamente in progress, di una “incompiuta compiutezza”.
Vittoria Broggini
Http://Monica Morotti
Luoghi
www.morottiarte.it 0332 947123
www.morottiarte.it 0332 947123
orario: Dal martedi al sabato: 15-19, mattina su appuntamento Domenica: 15-19