Mara Palena. Undertow. Memories of an American journey
A cura di: Testo di Matilde Scaramellini

Undertow è il termine inglese per indicare la risacca, quel fenomeno per cui l’onda, dopo essersi infranta sull’ostacolo a riva, ritorna indietro scompostamente, trascinando con sé tutto ciò che incontra. Undertow, come la risacca si porta dietro le memorie di un viaggio, che ha a che fare con la strada in modo assoluto.
Gettate nel mezzo di una natura sovraumana, queste strade ci bisbigliano tante storie, sperdute tra i colori naturali del giorno e le artificiose e perditive luci di una notte americana.
La risacca non è solo propria dell’acqua, pensiamo a quella di un vizio in cui non si può non ricadere o di un sentimento a cui non si può sfuggire, come quella passione artistica che vuole restituire all’occhio ciò che gli è stato rubato.
Affascinata dal mondo moderno, dal turismo e dalla sub-culture, l’artista con amore si rivolge a quella corrente che nasce proprio come sottogenere del foto-reportage: La Street Photography.
Bruce Gilden diceva: “Se guardando la foto si sente l’odore della strada, allora è street photography”, negli scatti di Mara quel miasma è filtrato da uno sguardo dolce, simile all’atto del ricordo, che come un velo accarezza ogni cosa, anche la più squamosa.
(Tratto dal testo critico di Matilde Scaramellini)
Gettate nel mezzo di una natura sovraumana, queste strade ci bisbigliano tante storie, sperdute tra i colori naturali del giorno e le artificiose e perditive luci di una notte americana.
La risacca non è solo propria dell’acqua, pensiamo a quella di un vizio in cui non si può non ricadere o di un sentimento a cui non si può sfuggire, come quella passione artistica che vuole restituire all’occhio ciò che gli è stato rubato.
Affascinata dal mondo moderno, dal turismo e dalla sub-culture, l’artista con amore si rivolge a quella corrente che nasce proprio come sottogenere del foto-reportage: La Street Photography.
Bruce Gilden diceva: “Se guardando la foto si sente l’odore della strada, allora è street photography”, negli scatti di Mara quel miasma è filtrato da uno sguardo dolce, simile all’atto del ricordo, che come un velo accarezza ogni cosa, anche la più squamosa.
(Tratto dal testo critico di Matilde Scaramellini)
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