Ludovica Gioscia "Infra White Interference"
A cura di: Fabio Carnaghi
MARS presenta “Infra White Interference”, mostra personale di Ludovica Gioscia, a cura di Fabio Carnaghi.
La mostra è il secondo appuntamento di “My Room On Mars”, una rassegna di progetti speciali che propongono MARS quale specifico luogo di riflessione a partire dalla sua anomala, ma ormai peculiare, conformazione di white cube accidentale.
La ricerca di Ludovica Gioscia si attesta su tematiche che a partire dalla momentaneità di interventi spaziali riflettono, attraverso la deperibilità di carte e colle, sull’aura temporale dell’opera d’arte e sulla sua portatilità, oltre il tempo e lo spazio.
La specificità installativa che inevitabilmente si fa ambiente, ha a che fare col tempo. I risidui di ogni "Giant Decollage" sono connessioni che rimettono in discussione la successione temporale, creando uno sfasamento di consequenzialità. Il residuo in questi termini riattiva un’idea di presente che in potenza equivale ad un infinito costantemente ripetuto. Il momento dell’operare artistico è per Gioscia un medium in grado di stabilire costantemente statuti di passato e futuro, di cui il presente è il tempo della rivelazione, della reificazione creativa, di ogni nuovo inizio.
L’intervento site-specific realizzato per MARS è dunque un regesto di frammenti dal passato, un repertorio di potenziale futuro, che apre un varco, una soglia verso un presente che continuerà a “presentarsi” in ogni altrove.
La mostra è il secondo appuntamento di “My Room On Mars”, una rassegna di progetti speciali che propongono MARS quale specifico luogo di riflessione a partire dalla sua anomala, ma ormai peculiare, conformazione di white cube accidentale.
La ricerca di Ludovica Gioscia si attesta su tematiche che a partire dalla momentaneità di interventi spaziali riflettono, attraverso la deperibilità di carte e colle, sull’aura temporale dell’opera d’arte e sulla sua portatilità, oltre il tempo e lo spazio.
La specificità installativa che inevitabilmente si fa ambiente, ha a che fare col tempo. I risidui di ogni "Giant Decollage" sono connessioni che rimettono in discussione la successione temporale, creando uno sfasamento di consequenzialità. Il residuo in questi termini riattiva un’idea di presente che in potenza equivale ad un infinito costantemente ripetuto. Il momento dell’operare artistico è per Gioscia un medium in grado di stabilire costantemente statuti di passato e futuro, di cui il presente è il tempo della rivelazione, della reificazione creativa, di ogni nuovo inizio.
L’intervento site-specific realizzato per MARS è dunque un regesto di frammenti dal passato, un repertorio di potenziale futuro, che apre un varco, una soglia verso un presente che continuerà a “presentarsi” in ogni altrove.