Lorenzo Castore. Ultimo domicilio
A cura di: Laura Serani
“Ultimo Domicilio” si presenta come albums di famiglia in tre dimensioni, le case raccontano storie e segreti: i quadri alle pareti, le fotografie, gli oggetti sul comò e i libri nella biblioteca, in risonanza tra loro, riflettono i desideri e le aspirazioni, gli affetti e i ricordi, la personalità di chi le abita, spesso più dei segni su un volto, più di uno sguardo. Un progetto fotografico che ci mostra, in continuum dialettico tra un approccio documentario ed uno narrativo, le case amate, vissute, frequentate o caparbiamente cercate.
Si inaugurerà venerdì 17 febbraio presso la Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze) “Ultimo Domicilio” del fotografo Lorenzo Castore, a cura di Laura Serani.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 6 maggio, a ingresso libero, dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento, ai contatti 055 481106 e exhibitions@studiomarangoni.it. La galleria sarà chiusa i giorni 13-19 aprile, 25 aprile e 1 maggio.
La mostra è accompagnata dalla presentazione del libro, L'Artiere Edizioni, tratto dal progetto fotografico esposto. L'incontro, che vedrà protagonisti l'autore Lorenzo Castore e la curatrice Laura Serani, si terrà sabato 25 marzo alle ore 18 all'interno della galleria della Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze).
"Ultimo Domicilio" nasce - ancora inconsapevolmente - nel 2008 quando, durante un viaggio a Sarajevo e Mostar, Lorenzo Castore fotografa interni di case abbandonate durante la guerra, lasciate dietro di sé da un giorno all'altro insieme a tutti gli effetti personali appartenuti a chi le abitava. È una rielaborazione della traumatica esperienza in Albania e Kosovo nel 1999 e si sviluppa negli anni in altri luoghi e in altri paesi: Italia, Francia, Stati Uniti, Polonia. Nel tempo, "Ultimo Domicilio" diventa un video di 18 minuti realizzato in collaborazione con il compositore Emanuele de Raymondi, nel 2015 Laura Serani ne cura la pubblicazione per L’Artiere Edizioni e la mostra.
Con queste parole Laura Serani presenta il lavoro di Lorenzo Castore nei testi del libro “Ultimo Domicilio” edito da L'Artiere, «nel suo modo di trattare la questione della trasmissione e della memoria, la contaminazione tra narrazione e auto-narrazione é permanente e la realtà risulta filtrata dallo sguardo emotivo che posa sui luoghi. Castore che ama le storie della gente, che sa intuire e andare incontro ai destini più sorprendenti, sembra tessere un legame particolare anche con i luoghi che, sensibile al genius loci, sa ascoltare. Le case sono delle boite à musique, dei carillon di suoni familiari, Castore ne racconta in immagini le vibrazioni e persino i silenzi». Prosegue: «con “Ultimo Domicilio” si penetra, come seguendo Castore in visita a dei conoscenti, in case poco ordinarie, quelle di un poeta italiano, di una pittrice francese, di un regista americano, … Case a cavallo tra due secoli, tra l’Unità d’Italia e il crollo del muro di Berlino, tra la famiglia borghese immobile e il tempo delle rotture e delle peregrinazioni. Case della resistenza e dell’esilio, politico e poetico. O in quella della nonna, a Firenze, simbolo della famiglia e destinata a sparire, dove, come dietro le quinte, appare e scompare la figura emblematica e enigmatica del padre; poi, nella sua prima casa di giovane adulto, a Cracovia, piccolo museo di oggetti e di immagini fetiche. Il progetto si lascia leggere come una mappa, dove tanti indizi più o meno dissimulati portano a disegnare il profilo delle persone, la cui presenza immaginaria risulterà più forte della loro assenza dalle immagini.». Conclude «se realizzando il ritratto delle case, Castore realizza quello dei suoi abitanti, alla fine, quello che sembra affiorare in filigrana, é un autoritratto dell’autore alla ricerca della propria identità, passata e futura. E i frequenti simboli e riferimenti affettivi, letterari e artistici, sembrano suggerire, in una sorta di foto-sintesi, il ritratto della famiglia e della casa d’elezione.La petite recherche di Castore, come per accentuarne gli accenti proustiani, si articola in sette capitoli, uno per casa; sette come i misteri, come i cieli e i mari antichi. Per avventurarsi, protetto dal numero magico, alla ricerca dell’equilibrio perfetto, del paradiso perduto, dell’archetipo della casa ideale, dove la poesia aleggia su ogni cosa e dove rimettere insieme i tasselli del puzzle, sfare la valigia e mettere in ordine la sua collezione di muse, eroi e numi tutelari.»
Si inaugurerà venerdì 17 febbraio presso la Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze) “Ultimo Domicilio” del fotografo Lorenzo Castore, a cura di Laura Serani.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 6 maggio, a ingresso libero, dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento, ai contatti 055 481106 e exhibitions@studiomarangoni.it. La galleria sarà chiusa i giorni 13-19 aprile, 25 aprile e 1 maggio.
La mostra è accompagnata dalla presentazione del libro, L'Artiere Edizioni, tratto dal progetto fotografico esposto. L'incontro, che vedrà protagonisti l'autore Lorenzo Castore e la curatrice Laura Serani, si terrà sabato 25 marzo alle ore 18 all'interno della galleria della Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze).
"Ultimo Domicilio" nasce - ancora inconsapevolmente - nel 2008 quando, durante un viaggio a Sarajevo e Mostar, Lorenzo Castore fotografa interni di case abbandonate durante la guerra, lasciate dietro di sé da un giorno all'altro insieme a tutti gli effetti personali appartenuti a chi le abitava. È una rielaborazione della traumatica esperienza in Albania e Kosovo nel 1999 e si sviluppa negli anni in altri luoghi e in altri paesi: Italia, Francia, Stati Uniti, Polonia. Nel tempo, "Ultimo Domicilio" diventa un video di 18 minuti realizzato in collaborazione con il compositore Emanuele de Raymondi, nel 2015 Laura Serani ne cura la pubblicazione per L’Artiere Edizioni e la mostra.
Con queste parole Laura Serani presenta il lavoro di Lorenzo Castore nei testi del libro “Ultimo Domicilio” edito da L'Artiere, «nel suo modo di trattare la questione della trasmissione e della memoria, la contaminazione tra narrazione e auto-narrazione é permanente e la realtà risulta filtrata dallo sguardo emotivo che posa sui luoghi. Castore che ama le storie della gente, che sa intuire e andare incontro ai destini più sorprendenti, sembra tessere un legame particolare anche con i luoghi che, sensibile al genius loci, sa ascoltare. Le case sono delle boite à musique, dei carillon di suoni familiari, Castore ne racconta in immagini le vibrazioni e persino i silenzi». Prosegue: «con “Ultimo Domicilio” si penetra, come seguendo Castore in visita a dei conoscenti, in case poco ordinarie, quelle di un poeta italiano, di una pittrice francese, di un regista americano, … Case a cavallo tra due secoli, tra l’Unità d’Italia e il crollo del muro di Berlino, tra la famiglia borghese immobile e il tempo delle rotture e delle peregrinazioni. Case della resistenza e dell’esilio, politico e poetico. O in quella della nonna, a Firenze, simbolo della famiglia e destinata a sparire, dove, come dietro le quinte, appare e scompare la figura emblematica e enigmatica del padre; poi, nella sua prima casa di giovane adulto, a Cracovia, piccolo museo di oggetti e di immagini fetiche. Il progetto si lascia leggere come una mappa, dove tanti indizi più o meno dissimulati portano a disegnare il profilo delle persone, la cui presenza immaginaria risulterà più forte della loro assenza dalle immagini.». Conclude «se realizzando il ritratto delle case, Castore realizza quello dei suoi abitanti, alla fine, quello che sembra affiorare in filigrana, é un autoritratto dell’autore alla ricerca della propria identità, passata e futura. E i frequenti simboli e riferimenti affettivi, letterari e artistici, sembrano suggerire, in una sorta di foto-sintesi, il ritratto della famiglia e della casa d’elezione.La petite recherche di Castore, come per accentuarne gli accenti proustiani, si articola in sette capitoli, uno per casa; sette come i misteri, come i cieli e i mari antichi. Per avventurarsi, protetto dal numero magico, alla ricerca dell’equilibrio perfetto, del paradiso perduto, dell’archetipo della casa ideale, dove la poesia aleggia su ogni cosa e dove rimettere insieme i tasselli del puzzle, sfare la valigia e mettere in ordine la sua collezione di muse, eroi e numi tutelari.»
Luoghi
www.studiomarangoni.it 055 280368 055 215052
orario: dal lunedì al sabato con orario 15/19 o su appuntamento - Ingresso Libero