Liliana Scocco Cilla - Tattili vibrazioni cromatiche
A cura di: Luciano Carini
Alla galleria d'arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura sabato 7 febbraio, alle ore 18, la mostra personale di Liliana Scocco Cilla dal titolo “Tattili vibrazioni cromatiche”.
Nata a Pola, nell'Istria italiana, ma residente a Ravenna dall’età di undici anni, Liliana Scocco Cilla è un’artista di grande esperienza e dal lungo curriculum, con mostre prestigiose tenute in tutta Italia, nelle principali capitali d’Europa e negli Stati Uniti d’America. Interessante, e degno di essere sottolineato, anche il suo percorso formativo che, anziché passare attraverso studi accademici più o meno prestigiosi, si è invece sviluppato in solitudine, con lo studio appassionato della Storia dell’Arte, la visita costante a musei e gallerie, la frequentazione di artisti di lunga esperienza e di buon mestiere.
Forte delle proprie convinzioni e libera da ogni condizionamento culturale, dunque, la nostra artista ha iniziato una lunga e interessante azione di ricerca e scavo interiore che poi, gradualmente, è sfociata in una vera e propria “invenzione” tecnica e stilistica, in un modo unico e straordinario di intendere l’arte del dipingere: il digitismo, ossia l’arte di dipingere solo ed esclusivamente con le dita, senza l’ausilio degli ormai noti e tradizionali strumenti come spatole e pennelli; dipingere, cioè, entrando direttamente in contatto con la materia, i colori e il supporto senza avere la mediazione di alcun mezzo artificiale. Attraverso questa tecnica, anima, corpo e mente dell’artista diventano davvero una cosa sola con l’opera che sta nascendo, un tutt’uno con le emozioni, i sentimenti, i pensieri, le intime riflessioni.
Espressione immediata e istintiva, quindi, quella di Liliana Scocco Cilla, libera e decisa, eseguita di getto e di prima intenzione, seguendo solo ed esclusivamente il filo delle pulsioni interiori e del sentimento. Così il colore, steso a masse e con grande sicurezza, viene mosso a piacere dalle dita, gestito, addomesticato, inciso e scavato diventando il protagonista assoluto di ogni sua opera che, pur restando sempre fedele al dato reale, si avvicina sovente all’Informale tanto è la sintesi della visione.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 26 febbraio.
Nata a Pola, nell'Istria italiana, ma residente a Ravenna dall’età di undici anni, Liliana Scocco Cilla è un’artista di grande esperienza e dal lungo curriculum, con mostre prestigiose tenute in tutta Italia, nelle principali capitali d’Europa e negli Stati Uniti d’America. Interessante, e degno di essere sottolineato, anche il suo percorso formativo che, anziché passare attraverso studi accademici più o meno prestigiosi, si è invece sviluppato in solitudine, con lo studio appassionato della Storia dell’Arte, la visita costante a musei e gallerie, la frequentazione di artisti di lunga esperienza e di buon mestiere.
Forte delle proprie convinzioni e libera da ogni condizionamento culturale, dunque, la nostra artista ha iniziato una lunga e interessante azione di ricerca e scavo interiore che poi, gradualmente, è sfociata in una vera e propria “invenzione” tecnica e stilistica, in un modo unico e straordinario di intendere l’arte del dipingere: il digitismo, ossia l’arte di dipingere solo ed esclusivamente con le dita, senza l’ausilio degli ormai noti e tradizionali strumenti come spatole e pennelli; dipingere, cioè, entrando direttamente in contatto con la materia, i colori e il supporto senza avere la mediazione di alcun mezzo artificiale. Attraverso questa tecnica, anima, corpo e mente dell’artista diventano davvero una cosa sola con l’opera che sta nascendo, un tutt’uno con le emozioni, i sentimenti, i pensieri, le intime riflessioni.
Espressione immediata e istintiva, quindi, quella di Liliana Scocco Cilla, libera e decisa, eseguita di getto e di prima intenzione, seguendo solo ed esclusivamente il filo delle pulsioni interiori e del sentimento. Così il colore, steso a masse e con grande sicurezza, viene mosso a piacere dalle dita, gestito, addomesticato, inciso e scavato diventando il protagonista assoluto di ogni sua opera che, pur restando sempre fedele al dato reale, si avvicina sovente all’Informale tanto è la sintesi della visione.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 26 febbraio.
Luoghi
0523716846 3488703060