Leonard Freed. Io amo l’Italia
A cura di: Enrica Viganò
Io amo l’Italia è il titolo della mostra di Leonard Freed che verrà inaugurata giovedì 20 novembre alle ore 18.00 al Centro Culturale Candiani, e che sarà visitabile dal 21 novembre 2014 al primo febbraio 2015.
La mostra, organizzata dal Centro Candiani, associazione culturale ADMIRA+, Associazione Culturale Civico5, e curata da Enrica Viganò, sarà composta da una selezione di 100 fotografie, che ci accompagneranno negli oltre quarantacinque viaggi che Leonard Freed ha fatto nella nostra Italia, paese con il quale il fotografo ha dichiarato di avere una vera e propria love story. Da qui il titolo Io amo l’Italia.
Un lungo innamoramento, che nasce da un viaggio in Europa, prende forma dai primi scatti a Little Italy e si sviluppa in 50 anni di studio puntuale della natura umana, di cui gli italiani, secondo lui, ne rappresentavano una delle migliori manifestazioni.
Attraverso il suo strumento, la macchina fotografica, usato magistralmente e guidato da un’istintiva comprensione dell’uomo e della sua natura, scatena quello che è il suo maggior interesse: l’attenzione per l’uomo e per le motivazioni del suo essere. Come Freed stesso ammette: “La mia macchina fotografica è il mio lettino dello psichiatra”.
Per capire ancora di più il suo lavoro in Italia basta ascoltare le sue riflessioni: “La cosa che sto cercando di mettere nelle mie fotografie è l’elemento del tempo. Il tempo passa e noi abbiamo bisogno di esserne consapevoli. La fotografia ci può dare questa consapevolezza”. Probabilmente proprio questa diventa una componente determinante del suo innamoramento per il nostro paese, un luogo dove presente e passato convivono e interagiscono in maniera tangibile e metamorfica.
In mostra sarà possibile vedere anche una conversazione con il grande fotografo oltre al suo corto realizzato nel 1993, Joey Goes to Wigstock (colore, 10').
Accompagnerà la mostra il catalogo edito da Admira Edizioni, Leonard Freed, Io amo l’Italia, Milano 2011, testo critico di Michael Miller.
La mostra - organizzata nell’ambito del progetto Candiani fotografia. Impronte, tracce, segni: dalla luce all’immagine, un itinerario nella fotografia d’autore attraverso le opere di importanti maestri, italiani e stranieri - sarà arricchita da una serie di eventi flash tra i quali la presentazione del libro La fotografia come fonte di storia, a cura di Gian Piero Brunetta, giovedì 4 dicembre alle ore 18.00 e il finissage “Per le storie è meglio il bianco e nero” Musica e parole nell’Italia di Freed in programma il 31 gennaio sempre alle ore 18.00.
La mostra, organizzata dal Centro Candiani, associazione culturale ADMIRA+, Associazione Culturale Civico5, e curata da Enrica Viganò, sarà composta da una selezione di 100 fotografie, che ci accompagneranno negli oltre quarantacinque viaggi che Leonard Freed ha fatto nella nostra Italia, paese con il quale il fotografo ha dichiarato di avere una vera e propria love story. Da qui il titolo Io amo l’Italia.
Un lungo innamoramento, che nasce da un viaggio in Europa, prende forma dai primi scatti a Little Italy e si sviluppa in 50 anni di studio puntuale della natura umana, di cui gli italiani, secondo lui, ne rappresentavano una delle migliori manifestazioni.
Attraverso il suo strumento, la macchina fotografica, usato magistralmente e guidato da un’istintiva comprensione dell’uomo e della sua natura, scatena quello che è il suo maggior interesse: l’attenzione per l’uomo e per le motivazioni del suo essere. Come Freed stesso ammette: “La mia macchina fotografica è il mio lettino dello psichiatra”.
Per capire ancora di più il suo lavoro in Italia basta ascoltare le sue riflessioni: “La cosa che sto cercando di mettere nelle mie fotografie è l’elemento del tempo. Il tempo passa e noi abbiamo bisogno di esserne consapevoli. La fotografia ci può dare questa consapevolezza”. Probabilmente proprio questa diventa una componente determinante del suo innamoramento per il nostro paese, un luogo dove presente e passato convivono e interagiscono in maniera tangibile e metamorfica.
In mostra sarà possibile vedere anche una conversazione con il grande fotografo oltre al suo corto realizzato nel 1993, Joey Goes to Wigstock (colore, 10').
Accompagnerà la mostra il catalogo edito da Admira Edizioni, Leonard Freed, Io amo l’Italia, Milano 2011, testo critico di Michael Miller.
La mostra - organizzata nell’ambito del progetto Candiani fotografia. Impronte, tracce, segni: dalla luce all’immagine, un itinerario nella fotografia d’autore attraverso le opere di importanti maestri, italiani e stranieri - sarà arricchita da una serie di eventi flash tra i quali la presentazione del libro La fotografia come fonte di storia, a cura di Gian Piero Brunetta, giovedì 4 dicembre alle ore 18.00 e il finissage “Per le storie è meglio il bianco e nero” Musica e parole nell’Italia di Freed in programma il 31 gennaio sempre alle ore 18.00.
Luoghi
http://www.centroculturalecandiani.it 041.2386111 041.2386112
orario: dal mercoledì alla domenica 16.00-20.00