02/03/2013  al 19/04/2013

Lello Torchia. Figural oblivion

A cura di: Paolo Vele

Lello Torchia. Figural oblivion

Il prossimo 2 marzo, ad Airola in provincia di Benevento, inaugura una nuova galleria, MIA arte contemporanea.
Il progetto nasce dalla passione e della volontà di operare nel campo della cultura dell’arte contemporanea  in un contesto che ha proprio con l’arte un affascinante rapporto frammentario e discontinuo, capace di formare  talenti di spessore e allo stesso tempo incapace di goderne a pieno.
La nuova galleria, diretta da Pasquale Izzo, si apre al territorio e si propone di ospitarne le migliori espressioni.

Si comincia con  una personale dell’artista napoletano Lello Torchia intitolata Figural Oblivion.
La mostra è un vero e proprio manifesto della poetica di Torchia che si serve di un alfabeto elementare fatto di segni e incisioni per far emergere figure umane  dalla materia scultorea o di matrice pittorica a cui si approccia con  fare discreto e rispettoso prima di scandire, con gesti tempestivi e fuggenti, volti che non imitano le apparenze di carne viva ma incarnano sofferenza e tormento, frastuono interiore.
I suoi segni, ben delineati nelle sculture e solo accennati nei lavori su tavola, emergono come ferite, testimoni di uno stadio interiore inaccessibile. Ogni volto porta con sé in maniera evidente il processo della sua realizzazione: buchi, impronte, striature, colpi di lama o velature di matita individuano chiaramente la fase di gestazione il cui senso ultimo non precede l’esperienza dell’artista ma sorge nell’esperienza stessa.
Di tutti i connotati impressionano gli occhi, profondi e impenetrabili, in ogni figura riservatissimi, talvolta bottoni, talvolta solchi devastati.  Il corpo è assente, i volti hanno al posto della pelle o crosta o sostanza eterea,  quelli scolpiti sono ruvidi, quelli disegnati diafani.  La loro somma genera un limbo, folla di maschere affrante in uno spazio irreale.
L’artista non narra e non svela, anzi, nelle sculture alcuni elementi di ispirazione architettonica generano ombre  che aggravano la drammaticità delle figure e contribuiscono a renderle più impenetrabili perché danno vita a lati invisibili ed inaccessibili di cui lo spettatore non può ottenere alcuna informazione.
Similmente, nei lavori su tavola, l’autore non illustra e non chiarisce, si limita a far emergere e a fissare la presenza di quelle figure che in maniera naturale o mistica prendono vita sulle superfici di legno vivo.  Queste figure, appena tracciate e fortemente consumate, sono restituite dall’artista con inserti simbolici che alludono alla condizione effimera di qualsiasi esistenza e suggellate da segni impressi in foglia d’oro come se fossero apparizioni santificate.

Bologna, 17,2,2012  -  paolo vele


Luoghi

  • Galleria MIA arte contemporanea - Via Firenze, 27 - 82011 Benevento
         3922570428

    orario e i giorni d’apertura – 10-13 / 16-20 – dal lun. al ven.

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