Leila Mirzakhani "Scorrere"
A cura di: Lea Mattarella
La mostra personale di Leila Mirzakhani, Scorrere, a cura di Lea Mattarella, che giovedì 16 novembre si inaugura a La Nuova Pesa, segue di due anni Senza centro né periferia, rassegna aperta alle esperienze artistiche di differenti aree geografico-culturali, cui la giovane artista di origine iraniana aveva partecipato.
L’indagine e la riflessione, ma anche il metodo, di Leila Mirzakhani sono rivolte prevalentemente alla percezione del tempo: un tempo dal quale siamo agiti ma che non possediamo, o che non possediamo più.
Perché nel tempo dell’affanno e della prestazione, è dal tempo che siamo posseduti. Ed è un tempo atomizzato, frammentario e simultaneo, tale da avere annullato la distanza tra il sé e una sua possibile alterità sulla quale fermare e poggiare lo sguardo.
Occorre, allora, ri-conquistare il tempo attraverso la lentezza del gesto e dell’ascolto: il tempo per avvertire lo scorrere della memoria, e quello del proprio presente, per farne un luogo dove abitare, dove consistere.
Ci vuole tempo per inseguire le sottili linee azzurre di un tratteggio che, queste sì, inseguono il tempo reale, ma non “in tempo reale”. Proprio come farebbero alcuni registi sostituendo al tempo filmico il tempo dell’azione reale.
Allo stesso modo i disegni che Leila Mirzakhani presenta in questa sua personale hanno vissuto dell’abbandono a un tempo lento e decelerato, sola condizione capace di cogliere gli infiniti movimenti della storia e della natura.
Proprio come sta a dirci la scelta del suo colore d’elezione: quel blu di Persia che, da una parte, restituisce alla memoria l’antica ascendenza culturale, resa ancora più concreta dalle raffigurazione di architetture tradizionali e, dall’altra, ha la stessa consistenza del mondo onirico: la percezione illusoria, ma non meno reale , che risiede nell'azzurro del cielo e del mare.
L’indagine e la riflessione, ma anche il metodo, di Leila Mirzakhani sono rivolte prevalentemente alla percezione del tempo: un tempo dal quale siamo agiti ma che non possediamo, o che non possediamo più.
Perché nel tempo dell’affanno e della prestazione, è dal tempo che siamo posseduti. Ed è un tempo atomizzato, frammentario e simultaneo, tale da avere annullato la distanza tra il sé e una sua possibile alterità sulla quale fermare e poggiare lo sguardo.
Occorre, allora, ri-conquistare il tempo attraverso la lentezza del gesto e dell’ascolto: il tempo per avvertire lo scorrere della memoria, e quello del proprio presente, per farne un luogo dove abitare, dove consistere.
Ci vuole tempo per inseguire le sottili linee azzurre di un tratteggio che, queste sì, inseguono il tempo reale, ma non “in tempo reale”. Proprio come farebbero alcuni registi sostituendo al tempo filmico il tempo dell’azione reale.
Allo stesso modo i disegni che Leila Mirzakhani presenta in questa sua personale hanno vissuto dell’abbandono a un tempo lento e decelerato, sola condizione capace di cogliere gli infiniti movimenti della storia e della natura.
Proprio come sta a dirci la scelta del suo colore d’elezione: quel blu di Persia che, da una parte, restituisce alla memoria l’antica ascendenza culturale, resa ancora più concreta dalle raffigurazione di architetture tradizionali e, dall’altra, ha la stessa consistenza del mondo onirico: la percezione illusoria, ma non meno reale , che risiede nell'azzurro del cielo e del mare.
Luoghi
www.nuovapesa.it 06 3610892 06 3222873
Orario: lun - ven 10-13 e 15.30-19