Laura Zeni. Nel segno della Misericordia
A cura di: Stefano Valera
A margine del fitto calendario di appuntamenti e celebrazioni dedicati all’Anno Giubilare Straordinario, voluto da papa Francesco e dedicato alla Misericordia, questa mostra vuole essere un momento di riflessione e partecipazione da parte di un’artista contemporanea - Laura Zeni - a tale tema.
La mostra “Laura Zeni. Nel segno della Misericordia” ospitata presso la Chiesa di San Bernardino alle Ossa di Milano presenta, dal 5 al 31 ottobre, cinque opere site specific dell’artista milanese incentrate sulla solidarietà e sull’uomo, in continua ricerca e movimento.
Le grandi tele ambientate in una nicchia a destra dell’altare e nelle due cappelle laterali della Chiesa esprimono “un destino individuale e collettivo, reale e metaforico, storico e metastorico, in una prospettiva eterna di incontro e accoglienza universale e atemporale. Lavori che - nella scrittura artistica di Laura Zeni - rinviano a un messaggio di Carità e Misericordia non solo religioso, ma anche laico e contemporaneo, rivolto a tutte le Fedi”, come sottolinea Stefano Valera, curatore della mostra.
La Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano ha una storia antica di misericordia e carità e attualmente è anche un luogo di incontro domenicale e serale per le diverse comunità cristiana srilankese, filippina e latino-americana per la celebrazione eucaristica nella loro lingua d’origine.
Anticamente presso la Chiesa si riunivano i membri laici della Confraternita dei Disciplini, uomini caritatevoli che si occupavano di assistere i malati e i moribondi di un vicino ospedale, seppellendo i corpi di chi non aveva più nessuno che ne faceva richiesta.
Con quei resti umani - a imperitura memoria di tanta sofferenza - nella cappella dell’Ossario, contigua alla Chiesa di San Bernardino, è stata realizzata verso la fine del ‘600 un’opera d'arte unica: una serie di mosaici che utilizzano autentiche ossa di defunti.
Nel segno di questa tradizione la mostra d’arte contemporanea di Laura Zeni si pone quale momento di riflessione e testimonianza di continuità storica, recuperando una plurisecolare tradizione di solidarietà e amore verso chi soffre ed è in difficoltà.
Un’occasione preziosa per ribadire il valore di un atteggiamento di apertura, ascolto e accoglienza dell’altro, nel rispetto delle diversità spirituale e culturale di ciascuno.
La mostra “Laura Zeni. Nel segno della Misericordia” ospitata presso la Chiesa di San Bernardino alle Ossa di Milano presenta, dal 5 al 31 ottobre, cinque opere site specific dell’artista milanese incentrate sulla solidarietà e sull’uomo, in continua ricerca e movimento.
Le grandi tele ambientate in una nicchia a destra dell’altare e nelle due cappelle laterali della Chiesa esprimono “un destino individuale e collettivo, reale e metaforico, storico e metastorico, in una prospettiva eterna di incontro e accoglienza universale e atemporale. Lavori che - nella scrittura artistica di Laura Zeni - rinviano a un messaggio di Carità e Misericordia non solo religioso, ma anche laico e contemporaneo, rivolto a tutte le Fedi”, come sottolinea Stefano Valera, curatore della mostra.
La Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano ha una storia antica di misericordia e carità e attualmente è anche un luogo di incontro domenicale e serale per le diverse comunità cristiana srilankese, filippina e latino-americana per la celebrazione eucaristica nella loro lingua d’origine.
Anticamente presso la Chiesa si riunivano i membri laici della Confraternita dei Disciplini, uomini caritatevoli che si occupavano di assistere i malati e i moribondi di un vicino ospedale, seppellendo i corpi di chi non aveva più nessuno che ne faceva richiesta.
Con quei resti umani - a imperitura memoria di tanta sofferenza - nella cappella dell’Ossario, contigua alla Chiesa di San Bernardino, è stata realizzata verso la fine del ‘600 un’opera d'arte unica: una serie di mosaici che utilizzano autentiche ossa di defunti.
Nel segno di questa tradizione la mostra d’arte contemporanea di Laura Zeni si pone quale momento di riflessione e testimonianza di continuità storica, recuperando una plurisecolare tradizione di solidarietà e amore verso chi soffre ed è in difficoltà.
Un’occasione preziosa per ribadire il valore di un atteggiamento di apertura, ascolto e accoglienza dell’altro, nel rispetto delle diversità spirituale e culturale di ciascuno.