Keziat, ‘Visionaria’
A cura di: Barbara Pavan - Testo critico di Manuela Marinelli
Si inaugura sabato 20 dicembre 2014, nelle sale espositive del Museo A.Miniucchi di Rocca Sinibalda (piazza Vittoria 2), dalle ore 17, la mostra antologica di Keziat, ‘Visionaria’, a cura di Barbara Pavan, promossa da Studio7 Arte Contemporanea, Monili di Mu e Il posto delle favole, con il patrocinio del Comune di Rocca Sinibalda.
Ha scritto recentemente Manuela Marinelli a proposito del lavoro dell’artista: ‘Quello di Keziat è un linguaggio visionario, fatto di rovesciamenti della realtà e paradossi della mente. Così, nei suoi disegni, elaborati a penna con tecnica finissima, possiamo incontrare autostrade per pesci o piante-gufo ornate da scarpine rosa. Rade foreste di alberi scheletrici accolgono strane creature dal corpo femminile e la testa di fiero pellicano allucinato. Sedie sgangherate e pesci volanti popolano spazi stralunati. Le forme vegetali e animali si fondono in una metamorfosi anfibia, mentre panni stesi alludono ad una ordinaria quotidianità. Da enigmatiche uova incrinate, o già rotte, emergono personaggi attoniti, oppure spuntano occhi spauriti che sembrano alludere all’impossibilità di una rinascita, mentre rari esseri umani, assorti e trasognati subiscono l’ineluttabilità di una trasformazione transgenica che li rende appendici inconsapevoli e passive di schermi televisivi in bianco e nero. Tra palazzoni squadrati e pencolanti, occhieggiano finestre sconnesse, dietro le quali si intravedono i segni ineluttabili di solitudini prodotte da mutazioni incontrollate che trasformano ogni essere in un ibrido smarrito. Rivisitazione originale, e in chiave modernissima, di un grande visionario del passato, come Hyeronimus Bosch, l’opera di Keziat esplora, con il linguaggio del sogno, gli abissi insondati dell’inconscio, facendo emergere lo straniamento esistenziale che sigla la vita spaesata di ciascuno di noi, travolto dal cambiamento accelerato della contemporaneità. Architetture improbabili, strade labirintiche, che penetrano edifici o attraversano tronchi, ribaltamenti surreali dei parametri spaziali, rimandano, con ironia ammiccante, all’opera di Escher, dimostrando l’inadeguatezza delle regole geometriche, incapaci di dominare la fluidità polimorfa e metamorfica dell’immaginazione.’
Ha scritto recentemente Manuela Marinelli a proposito del lavoro dell’artista: ‘Quello di Keziat è un linguaggio visionario, fatto di rovesciamenti della realtà e paradossi della mente. Così, nei suoi disegni, elaborati a penna con tecnica finissima, possiamo incontrare autostrade per pesci o piante-gufo ornate da scarpine rosa. Rade foreste di alberi scheletrici accolgono strane creature dal corpo femminile e la testa di fiero pellicano allucinato. Sedie sgangherate e pesci volanti popolano spazi stralunati. Le forme vegetali e animali si fondono in una metamorfosi anfibia, mentre panni stesi alludono ad una ordinaria quotidianità. Da enigmatiche uova incrinate, o già rotte, emergono personaggi attoniti, oppure spuntano occhi spauriti che sembrano alludere all’impossibilità di una rinascita, mentre rari esseri umani, assorti e trasognati subiscono l’ineluttabilità di una trasformazione transgenica che li rende appendici inconsapevoli e passive di schermi televisivi in bianco e nero. Tra palazzoni squadrati e pencolanti, occhieggiano finestre sconnesse, dietro le quali si intravedono i segni ineluttabili di solitudini prodotte da mutazioni incontrollate che trasformano ogni essere in un ibrido smarrito. Rivisitazione originale, e in chiave modernissima, di un grande visionario del passato, come Hyeronimus Bosch, l’opera di Keziat esplora, con il linguaggio del sogno, gli abissi insondati dell’inconscio, facendo emergere lo straniamento esistenziale che sigla la vita spaesata di ciascuno di noi, travolto dal cambiamento accelerato della contemporaneità. Architetture improbabili, strade labirintiche, che penetrano edifici o attraversano tronchi, ribaltamenti surreali dei parametri spaziali, rimandano, con ironia ammiccante, all’opera di Escher, dimostrando l’inadeguatezza delle regole geometriche, incapaci di dominare la fluidità polimorfa e metamorfica dell’immaginazione.’
Luoghi
www.comune.roccasinibalda.ri.it 0765 708001