John Lurie. home is not a place. it is something else

I suoi paesaggi, gli animali e le figure rappresentati non sono mai quel che sembrano a prima vista. I colori acidi ingannano, stridendo con l’atmosfera onirica e all'apparenza da favola noir, ma è proprio il colore a costituire la base della sua tecnica, traducendosi solo successivamente in minuziosi dettagli: “Quello che innesca la pittura è il colore” - dice l’artista - “Parto con l’idea di una palette di colori e da lì vado avanti, seguendo quel che vedo”.
“Il passaggio dallo stato inconscio, in cui si agitano i suoi fantasmi”, dice Michele Bonuomo, “al gesto deliberato della pittura che li cattura e gli dà forma, nel suo operare si trasforma in una sorta di dispositivo per rituali magici e sciamanici che può fare a meno delle regole canoniche dalla disciplina pittorica. Le sue carte dipinte sono un lasciapassare per attraversare la soglia del reale. E, ogni volta che lo si desideri, sono una sorta di un documento di riconoscimento per far ritorno alla realtà, consapevoli però di aver subìto una trasformazione. Piacevole o no, poco importa”.
Ne consegue una spontaneità espressiva evidente, la trascrizione dell’immaginario intenso di un artista eclettico, ma dal linguaggio definito e immediatamente riconoscibile. Il risultato sono immagini con cui Lurie compone un universo dove la delicatezza può virare rapidamente al grottesco e gli scenari in cui sono immerse le sue apparizioni non tranquillizzano. Ma rappresentano scenari in cui vale la pena addentrarsi e piacevolmente perdersi.
Luoghi
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Orari: martedì – sabato | 11:00 – 19:00 Chiusura: lunedì