Jan Fabre "The Rhythm of the Brain"
A cura di: Achille Bonito Oliva e Melania Rossi.
Dall’11 ottobre al 9 febbraio, in mostra oltre trenta opere dell’artista belga, tra sculture in bronzo e cera, disegni e film-performance, molte mai esposte in Italia e alcune scelte dall’artista appositamente per la mostra. All’interno degli spazi di Palazzo Merulana, la mostra si sviluppa da un lato su un dialogo diretto con la collezione permanente; dall’altro consiste in una selezione di lavori dell’artista legati alla performance che ha realizzato insieme al neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti, che ha scoperto e studiato i neuroni specchio.L'ARTISTA
Artista totale, come lo ha definito Bonito Oliva, Fabre si dedica da diverso tempo alle relazioni tra arte e scienza e ha definito un percorso che sul ‘cervello’, sede del pensiero e dell’azione, luogo dell’elaborazione e della metamorfosi, riflette e crea: pone domande, attua ribaltamenti, cerca di rendere invisibile l’apparenza delle cose e viceversa. Nell’arte, come nella scienza, non esiste un’unica strada indicata da una dottrina specifica, solo intrecciando varie forme d’espressione e conoscenza si può arrivare, almeno, a farsi le giuste domande. Il ritmo, per Fabre, è il filo conduttore che disegna un ponte tra vita e arte, il suono di quel traffico di impulsi che attraversa instancabilmente il nostro corpo come una sorta di musica: l’artista lo sceglie come base per comporre un’infinita e ubiqua sinfonia che dal suo cervello arriva fino alla luna e oltre.
La mostra è realizzata in collaborazione con Romaeuropa Festival 2019 grazie al sostegno di Flanders State of the Art e con la Galleria Magazzino di Roma.
Luoghi
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