Ivano Gonzo "Oltre la forma, tra luce e colore"
A cura di: Luciano Carini
Alla Galleria d'Arte Contemporanea “STUDIO C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato 23 novembre, alle ore 18, la mostra personale di Ivano Gonzo dal titolo “ Oltre la forma, tra luce e colore”.Continua dunque il viaggio del pittore veneto nella nostra città dopo le belle e suggestive mostre tenute nel 2016 e 2018.
Nato a San Vito di Leguzzano, in provincia di Vicenza, dove anche attualmente vive e lavora, Ivano Gonzo è un artista di lunga esperienza, con alle spalle un ampio e variegato curriculum critico-espositivo. Interessante e degna di attenzione anche la sua formazione perchè non accademica, non legata a nessun maestro più o meno noto, ma costruita giorno dopo giorno attraverso l'applicazione costante, la ricerca, la visita attenta e metodica a musei, pinacoteche e a rassegne di livello internazionale.
Personaggio discreto e riservato, nel corso della sua lunga esperienza professionale, ha sempre colto i segnali e gli insegnamenti delle Avanguardie Storiche senza mai aderirvi concretamente e senza mai tradire la pittura, sua fedele e inseparabile compagna di vita: pittura, dunque, intesa non soltanto come momento di ispirazione e contemplazione, ma anche come conoscenza e mestiere, esperienza e lavoro.
Nello scorrere dei dipinti, che sulle pareti bianche della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell’arista: un percorso autonomo, libero e personale che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione novecentista, ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico. Una pittura, quella del nostro artista, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione. Così i suoi paesaggi, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento. Certe opere di Ivano Gonzo, i lunghi orizzonti dei paesaggi di pianura, le magiche visioni di montagne e colline lontane e poi quei grandi cieli che si aprono a perdita d’occhio verso l’infinito, trasmettono all’osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso religioso di silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro “essere” e del nostro “esistere”
Osservando queste opere e seguendo gradualmente l’iter espositivo della rassegna, si resta immediatamente colpiti dalla “vis” cromatica delle opere esposte e dall’esecuzione libera e decisa che quasi mai si avvale di alcun disegno o bozzetto preparatorio. L’artista traccia direttamente con il pennello impressioni e suggestioni lasciando poi al colore, spontaneo e fluente, il compito di riempire gli spazi e completare il tutto. Una pittura tutta basata sull’emozione dunque, eseguita in presa diretta, lasciando fluire le forme a seconda del momento o dello stato d’animo e che, per certe caratteristiche, sembra ricollegarsi all'Espressionismo lirico non solo per la particolare gestualità che anima le opere, per il movimento che agita le forme e dilata gli spazi, per i volumi delle masse cromatiche stese di getto, subito con il “colore dipinto”, ma anche e soprattutto per quel modo così particolare di sentire e rendere la luce: una luce diffusa e persistente che proviene dalla materia stessa e si irradia poi a tutto il dipinto, luce che quasi trasfigura la realtà liberandola da pesi e strutture per giungere ad una visione tutta interiore del mondo e delle cose.
Ivano Gonzo sente in modo particolare la luce, o meglio, sente il colore in funzione della luce, come magico sentimento tonale e tutta la sua pittura non è altro che una straordinaria opera di re-interpretazione della realtà vista con occhi puliti, con l’incanto della poesia e il fiato leggero dello spirito.
La mostra, che chiuderà il 5 dicembre, sarà illustrata dal critico d'arte Luciano Carin
Luoghi
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