Isabella Ducrot. Eden
A cura di: Daina Maja Titonel - testo critico di Nora Iosia
Alla sua seconda personale negli spazi della MAC Maja Arte Contemporanea - quest’anno partner degli eventi del Fuori Quadriennale - Isabella Ducrot inaugura giovedì 24 novembre 2016 la mostra Eden, un nuovo corpo di opere in cui la carta è la materia prima e al tempo stesso materia narrante.
Scrive Nora Iosia nel testo che accompagna la mostra: “Ogni singolo foglio si impone come spazio di un racconto brevissimo, fatto di pochi elementi, perché il non detto possa avere il suo nobile respiro, e infatti l’artista non aggredisce cromaticamente il colore naturale dalla carta, lascia che esso resti visibile come un tessuto su cui si articolano alcune costanti cromatiche prevalenti: il nero dei tratti di matita e pigmento, il verde vescica, l’oro delle cornici. Talvolta delle intrusioni di colore, piccole apparizioni fugaci a giocare la loro breve partita con lo spazio-tempo a loro concesso.
Al centro della narrazione una epifania, epifania della visione: la scoperta del Bello, dell’Eros, della Natura, del Tempo, dell’Altro…
Visione e dunque presa di coscienza, l’attimo prima che l’uomo perda il Paradiso, che la consapevolezza lo deprivi dell’eterna assenza di perdita e morte, un passaggio dall’età dell’oro alla condizione universale umana. Eppure in questa epifania non c’è dramma, perché la condizione umana qui esaltata è lo stupore, la meraviglia, l’ebbrezza che ogni visione riesce a scatenare, la fame di conoscenza muove e smuove il mondo, la storia tutta, dalle origini e per sempre.”
Undici le opere in mostra, di cui una di grande formato (cm. 240 x 200): “un foglio di carta elevato quasi alla sua massima possibilità, le sagome di corpi e figure femminili e maschili in carta ritagliata e applicata sono accolte da un motivo a quadri, come in un grande canovaccio di tessuto. Qui si dipana un repertorio di infinite epifanie, le immagini quasi si sovrappongono, saturando lo spazio a comporsi in una coreografia di eventi. Carta, forbici e colla costruiscono un Eden dove tutto è possibile, non c’è frattura tra segno e significato, ma convivenza tra opposti: la griglia dello sfondo amplifica la libera danza delle forme da Eros a Thanatos, esalta la bellezza del corpo e della sua effimera armonia.”
Scrive Nora Iosia nel testo che accompagna la mostra: “Ogni singolo foglio si impone come spazio di un racconto brevissimo, fatto di pochi elementi, perché il non detto possa avere il suo nobile respiro, e infatti l’artista non aggredisce cromaticamente il colore naturale dalla carta, lascia che esso resti visibile come un tessuto su cui si articolano alcune costanti cromatiche prevalenti: il nero dei tratti di matita e pigmento, il verde vescica, l’oro delle cornici. Talvolta delle intrusioni di colore, piccole apparizioni fugaci a giocare la loro breve partita con lo spazio-tempo a loro concesso.
Al centro della narrazione una epifania, epifania della visione: la scoperta del Bello, dell’Eros, della Natura, del Tempo, dell’Altro…
Visione e dunque presa di coscienza, l’attimo prima che l’uomo perda il Paradiso, che la consapevolezza lo deprivi dell’eterna assenza di perdita e morte, un passaggio dall’età dell’oro alla condizione universale umana. Eppure in questa epifania non c’è dramma, perché la condizione umana qui esaltata è lo stupore, la meraviglia, l’ebbrezza che ogni visione riesce a scatenare, la fame di conoscenza muove e smuove il mondo, la storia tutta, dalle origini e per sempre.”
Undici le opere in mostra, di cui una di grande formato (cm. 240 x 200): “un foglio di carta elevato quasi alla sua massima possibilità, le sagome di corpi e figure femminili e maschili in carta ritagliata e applicata sono accolte da un motivo a quadri, come in un grande canovaccio di tessuto. Qui si dipana un repertorio di infinite epifanie, le immagini quasi si sovrappongono, saturando lo spazio a comporsi in una coreografia di eventi. Carta, forbici e colla costruiscono un Eden dove tutto è possibile, non c’è frattura tra segno e significato, ma convivenza tra opposti: la griglia dello sfondo amplifica la libera danza delle forme da Eros a Thanatos, esalta la bellezza del corpo e della sua effimera armonia.”
Luoghi
06.68804621 338.5005483
Orari apertura: Martedì - Venerdì h.15,00-20,00; Sabato h. 11-13/15-19,30