“Interior life” la fotografia tra vita interiore e felicità
In esposizione scatti di Sabry Ardore, Fabio Donato, Salvatore Di Vilio, Luciano Ferrara, Mario Laporta, Laura Niola, Renata Petti, Stefano Renna, Federico Righi, Franco Sortini e Angelo Turetta.CAPODRISE (Caserta). In un tempo in cui il dilemma tra l’essere e l’apparire frana nella moderna sete di consenso, per cui oggi essere equivale ad apparire, il risultato che proponiamo agli altri sono immagini sconosciute alla nostra interiorità. Eppure, la fotografia resta lo strumento privilegiato del vedere, lo sguardo più contemporaneo e reale dei luoghi della nostra vita, di noi stessi e, per chi sa interpretarlo, del nostro inconscio. Sulla vita interiore e sui suoi lati nascosti Sabry Ardore, Fabio Donato, Salvatore Di Vilio, Luciano Ferrara, Mario Laporta, Laura Niola, Renata Petti, Stefano Renna, Federico Righi, Franco Sortini e Angelo Turetta si interrogheranno nella mostra fotografica “Interior life”, curata da Michelangelo Giovinale con la collaborazione di Rosa Bencivenga, al Palazzo delle Arti di Capodrise, piccolo tempio dell’arte contemporanea in provincia di Caserta; il vernissage è atteso il 14 dicembre, alle 18. Sarà una collezione di immagini in bianco nero, che, nella scrittura espositiva, disegnano prospettive contraddittorie di luoghi e di visioni, fra pareti di umori alti e bassi e di scatti tanto reali quanto metafisici, che donano l’opportunità di leggere, se non la felicità, tema della rassegna che accoglie la collettiva, la propensione verso la felicità, meta senza fine. «La mostra – dichiara Giovinale – si offre come un’ampia indagine sulla molteplicità/complessità dei linguaggi fotografici, tutti straordinariamente attuali. Da chi conserva nel mestiere l’attitudine a cogliere ancora attraverso lo sguardo fotografico il momento giusto, a chi lo scatto, o la molteplicità delle immagini, lo elabora con postuma interpretazione, filtrando l’immaginario creativo attraverso l’ausilio delle più complesse procedure tecnologiche. Poco, o quasi nulla, importa cosa realmente abbia innescato questo straordinario processo di costruzione creativa dell’immagine fotografica d’autore, che provenga da una ricerca sociale, personale o dal racconto di una personale scrittura narrativa per immagini. L’intensità delle opere fotografiche rivela, invece, quanto ampio sia il diaframma aperto sulla profondità di ciascuno di questi paesaggi interiori, che la fotografia ancora riesce a penetrare, avvicinandosi terribilmente a quell’idea di felicità, come scoperta di qualcosa che è già dentro e che la fotografia propone come realizzazione o fallimento della modernità. Dopo tutto – conclude Giovinale –, questa “interior life” fotografica ha radici profonde. Antiche. Diremmo noi un mood, in fotografia un contest, che avvolge e ci orienta. Gli antichi greci chiamavano la felicità eu-daimonía, riferendosi ad un daìmon, una qualità interiore che ognuno si porta dentro come bagaglio di visioni esperienziali. Una condotta da seguire come l’èthos, che per Eraclito “è una qualità interiore” e che nell’uomo “può anche trasformarsi nel suo demone”». La collettiva è inserita nella III edizione della rassegna “Capodrise contemporanea”, promossa dal sindaco Angelo Crescente e dall’assessore alla Cultura Luisa D’Angelo. Gode dei patrocini del Mibact, del Consiglio regionale della Campania, dell’Assessorato regionale al Turismo e della Provincia di Caserta. Foto-manifesto di Alessandro Musone; graphic design di Angelo Tartaglione. La direzione creativa del PalArti e dell’evento è del giornalista e pubblicitario Claudio Lombardi. Ingresso gratuito. Info: 324 558 3137.
Luoghi
http://www.palazzodellearti.net/ 3666212013