Ilaria Margutti. Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle
A cura di: Manuela Bacchiega
L'Amministrazione comunale di Barberino, da anni impegnata, insieme agli altri comuni mugellani, a sostenere e promuovere l'arte contemporanea, prosegue quindi nella sua proposta culturale, che nelle due estati passate ha visto ospitare, nelle sale del restaurato Palazzo Pretorio, le opere degli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze Balducci coordinati dal prof. Adriano Bimbi, e i giovani artisti barberinesi Elisa Nesi e Luca Canavacciuolo.
La mostra “Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle”, aperta fino al 20 luglio, offrirà l'occasione ai visitatori, mugellani e fiorentini, di conoscere il percorso artistico di Ilaria Margutti.
Ilaria Margutti, sensibile artista aretina, come una moderna Moira, prende il filo di Ananke, il filo del destino, e con un lento, laborioso, taumaturgico lavoro di ricamo, ulteriormente arricchito da inserti di garza ed elementi naturali, va a scrivere, nei suoi ritratti di corpi e volti femminili, storie di donne, pagine di un percorso di maturazione artistica coraggioso e autentico.
“Tessere, ricamare, rammendare, cucire sono tutte ‘azioni’ simbolicamente legate alla ‘creazione’, al generare della vita dall’attesa.
L'ago diviene strumento della ‘creazione’. "L'ago è un medium, un mistero, una realtà, un ermafrodita, un barometro, un momento, e uno zen: non lascia tracce e alla fine scompare. L’unica traccia è la connessione che ha realizzato” (Kim Sooja). È pungente, serve a ferire, come pure a ricucire, chiudere, rammendare, ricostruire le linee della propria esistenza.
Le mani tastano la pelle, ne riconoscono gli orli, ne imprimono i solchi, ne rammendano le pieghe. Donne instancabili compongono e definiscono le loro forme, percorrono cavità e sporgenze, attraversano bocca e ciglia, ginocchia e ombelichi, seni e unghie.
L’artista non rimargina, ma attraversa le fratture della carne per trasfigurare le sue tele in uno ‘stare presso di sé’, una cicatrice in cui rinchiudersi e avere pace.
Il confine è la pelle. Quella cerniera labile e sottile fra interno ed esterno.”
(Tratto dal testo critico di Lucrezia Naglieri e Lara Carbonara.)
L'esposizione rientra e arricchisce il programma dell'evento pubblico “Un filo di...” che si terrà il 23 giugno 2013 nella Piazza Cavour di Barberino di Mugello, una manifestazione dedicata al lavoro a maglia e agli altri lavori tradizionalmente femminili, quali ricamo, intreccio, uncinetto, in tutti i loro possibili sviluppi creativi, dall'arredo urbano, all'oggettistica, alla creazione artistica.
Luoghi
http://www.ilariamargutti.com 0558477287
Orari: lunedì 9.00 – 13.00; martedì 9.00 – 13.00 | 14.30 – 18.30 | 20.30 - 22.30; mercoledì 9.00 – 13.00; giovedì 9.00 – 13.00 | 14.30 -18.30; venerdì e sabato 9.00 – 13.00.