28/09/2016  al 12/11/2016

Ignazio Moncada. Intrecci

Ignazio Moncada. Intrecci
L’ Archivio Ignazio Moncada, accogliendo l’invito di SPAZIO 22 , dal 28 settembre presenta negli spazi espositivi di Viale Sabotino alcuni lavori inediti dell’artista siciliano.
Cinque tele di grande formato, appartenenti alla serie Convergenze interrotte del 1971, compongono un nucleo omogeneo, caratterizzato da strutture cromatiche che si compenetrano infrangendo di continuo la stabilità della geometria, con equilibri in contrasto e fratture improvvise determinanti dinamismi mutevoli. Per il loro carattere, le opere si avvicinano ai lavori presentati alla Galleria dell’Obelisco a Roma nel 1971, in una mostra con testo in catalogo di Enrico Crispolti. Al centro dell’esposizione, sono presenti due ceramiche del 1973, realizzate ad Albisola, che rappresentano l’inizio di un’esperienza che ha portato gli elementi geometrici della pittura di Moncada ad un ulteriore sviluppo: mediante la fusione di sabbia, veline e cromatismi terrosi la serialità imperfetta diventerà un suo segno costante. Negli oggetti in ceramiche le geometrie solide si frammentano in un’animata sovrapposizione.
Infatti il grande quadro del 1984, Ritmi musicali, l’alternanza di ampie strisce orizzontali sia cromatiche che di sabbia e di segni a losanga, sono disposti in modo da determinare una tendenza alla successione, al “continuum”, che travalica i limiti spaziali del quadro, trovando, in un ritmo fluido e liberatorio, un richiamo al Mediterraneo. La tela risale al periodo finale di un altro importante ciclo pittorico, Alesa e i segni del tempo, iniziato nel 1979, di cui in apertura di mostra si trova un esempio del primo momento, in un dipinto a rombi rosso-mattone, nero attenuato, giallo-ocra, che affiorano dal fondo in superficie, come sospinte da un’energia inconscia e nascosta. La complessità dei valori percettivi del colore raggiunti in questo ciclo pittorico vennero trasposti da Moncada nei grandi teloni in plastica della sua Pont Art (Arte del Ponteggio) che, ricoprendo i portici meridionali di piazza Duomo a Milano, durante i lavori di restauro del 1982, trasformarono un cantiere in un intervento di pittura nella città, in un grande schermo di immagini che evocava un sognante lastricato mediterraneo.
Sono state inserite nella mostra due opere figurative giovanili del 1953 in cui possiamo ritrovare nell’attenzione al vento, alla luce alla sabbia e a una leggerezza che muove le geometrie, temi fondamentali mai abbandonati dall’artista nella sua successiva ricerca formale astratta.

Luoghi

  • SPAZIO 22 - Viale Sabotino, 22 - Milano
             0236554554

    orario:dal Martedì al Venerdì 11-13 / 14-19, Sabato 15-19 e su appuntamento.

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